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Masters of Horror. Il seme del Male

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Masters of Horror. Il seme del Male

di stanley kubrick
8 stelle

Dopo aver diretto, per la prima stagione, un piccolo gioiellino come Cigarette Burns, il maestro Carpenter realizza un discreto mediometraggio horror, per la seconda stagione della serie Masters Of Horror, creata da Mick Garris. La tensione non manca, però il paragone con Cigarette Burns non si può fare.
L'incipit del film è perfetto. Scorrono i titoli di testa mentre una ragazza corre in un bosco. Carpenter, per questo prologo, usa la tecnica del ralenti. Questa iniziativa mi ricorda l'incipit del buon film diretto dal maestro dell'horror all'italiana Dario Argento, dove una ragazza corre, sempre in un bosco, in attesa che un mostro con il volto sfigurato la sbranasse. In quel film la ragazza ha sfortuna, in questo ha fortuna, dato che incontra due umani (devo usare questa parola, poi vedrete perchè) che la portano nella clinica per aborti dove lavorano, dato che essa stava per partorire.
La clinica è isolata dal resto del mondo. Non si può aggrappare a niente. Fuori c'è un bosco minaccioso e la clinica è difesa soltanto da una piccola recinzione. In questo modo mi viene da pensare alla famosa e oscura area 51, piccolo pezzetto militare negli Stati Uniti dove si pensa che ci siano pezzi di alieni o quant'altro c'entri con questo argomento, l'ufologia. I dottori che sono all'interno della clinica sono i militari che lavorano all'interno della vera area. Mentre invece un fanatico religioso, padre della ragazzina, che nel frattempo era all'esterno dell'edificio, rappresenta l'umanità intera, che cerca di entrare in questo edificio ma che è costretta a stare a non più di 500 metri all'infuori della clinica. Non sono sicuro che il massimo limite consentito agli umani di avvicinarsi all'area 51 sia 500 metri, però è un idea fantasiosa. Altre corispondenze con l'area 51 potrebbero essere tre umani che si trovano all'interno dell'edificio, i genitori e la figlia che deve abortire, che rappresentano, in fascia larga e grossa, alcuni umani tranquilli che volevano scoprire di più sull'area 51. Ma quello che mi ha colpito più è la scena dove uno dei tre figli stacca il telefono. In quel momento, la clinica è diventata la nuova area 51. E' incredibile quante analogie ci siano tra la verità e la finzione. E ancora più incredibile è il fatto che tutto questo avviene nel metacinema o soltanto in un piccolo mediometraggio realizzato da un grandissimo maestro.
In tanti episodi di Masters Of Horror, l'antagonista, di solito, era un mostro. I due di Argento ne sono un chiaro esempio (anche se a me mi hanno lasciato indifferente, specialmente Jennifer). Un'altra corrispondenza con tutti gli episodi è la menzione al sesso. In questa pellicola non c'è sesso, però viene specificato con l'aborto, distruggendo completamente un nucleo familiare stabilizzato.
Questo Il Seme Del Male è estremamente diverso dal precedente di Carpenter. Forse l'unica visuale uguale è il luogo chiuso come surrogato di pazzia. Lo stravolgimento delle parti avviene quando si scopre che il padre della ragazza è stato costretto da Dio a riprendersi la ragazza. Un demone nel microfono si ristagna nell'orecchio del fanatico, comrpomettendolo. Ma l'amore che il padre prova nei confronti della figlia si denota durante lo scontro a fuoco che avviene tra il fanatico e il dottore a capo dell'intera clinica.
L'ibrido e il mito degli dei è conseguito finalmente nel freddo finale. Dopo che la ragazza ha ucciso un mostro (che brividi!) ibrido alieno-umano (ecco il motivo della mia classificazione...) che era suo figlio (il mostro la aveva stuprata) un minotauro mostruoso entra nella sala aborto e prende il bambino, cullandolo dopo che è già morto. Questo minotauro è una proiezione collettiva e futura delle due sorelle suore in La Casa Dalle Finestre Che Ridono di Avati, entrambi sadici. Perchè provano piacere al dolore degli altri.
Di umani ne rimangono due e con le due facce esprimono tutto.
Ma noi, intera popolazione, siamo umani o solo escrementi di mondi paralleli che si sono persi per strada, all'anagrafe alieni?

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