La recensione su Live! Ascolti record al primo colpo

di supadany

8 stelle

VOTO : 6/7.

Quanto si può spingere in là il mondo dello show business e nella fattispecie quello dedicato ai reality che vedono persone normali spintonarsi per un posto in paradiso e per risolvere i problemi di una vita difficoltosa?

Quello che mette in scena questo film, girato come un finto documentario, particolare che rende ancor più credibili e reali le immagini di finzione, è un fantomatico programma dove i concorrenti sfideranno la morte ed una roulette russa al fine di sistemarsi per sempre.

La prima parte, quella organizzativa, mette in mostra il mondo che sta dietro lo spettacolo e soprattutto l’energia e la sfrontatezza che una giovane manager può utilizzare per raggiungere il massimo risultato (e nel ruolo la Mendes è assolutamente brava).

Nella seconda viene mostrato il programma vero e proprio.

La fine non la racconto, comunque chiude piuttosto bene il cerchio e manda un segnale chiaro.

Nella televisione, come nella politica e nell’economia per citare due campi ormai minati dalla mancanza di morale e scrupoli, anche la verità viene vista dalla gente normale come lontana ed irreale (vedasi le reazioni del pubblico alla fine del “gioco”) e se chi ha un forte potere decisionale lo utilizza a sproposito, poi deve assumersi le proprie responsabilità, perché degli emulatori o delle persone dall’equilibrio instabile possono sentirsi legittimati ad usare lo stesso metro nei loro confronti.

Ed il futuro appare tutt’altro che roseo per quanto mostrato in un finale efficace e privo di speranza; saremo tutti lobotomizzati, insensibili di fronte anche alle più grandi tragedie ed i più deboli saranno sempre le vittime.

Certo il film, molto buona l’idea di girarlo in presa diretta, ha esagerato, probabilmente volontariamente, ma proprio per questo dovrebbe far riflettere.

Per questo lo considero utile, poi in sé, messaggio a parte, si poteva fare di meglio con la sceneggiatura, sia per l’organizzazione del programma, sia nella prima parte non sempre all’altezza.

Nel complesso un prodotto destinato a dividere, per me, pur non essendo un capolavoro, ha il merito di metterci in guardia ed è strutturato in maniera abbastanza intelligente.