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Piano 9 da un altro spazio

Regia di Edward D. Wood Jr. vedi scheda film

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La recensione su Piano 9 da un altro spazio

di giansnow89
6 stelle

Film molto simpatico, che non merita assolutamente la cattiva fama che gli è stata affibbiata.

Lo hanno placidamente etichettato come il peggior film di tutti i tempi. Il regista? Il peggiore di tutti i tempi anche lui, naturalmente: l'ha sentenziato la critica dotta, quella che di cinema ne sa a pacchi. Per cui, uno si immagina un disastro nucleare, una catastrofe apocalittica, uno schifo inverecondo; e invece si ritrova, alla fine degli ottanta minuti di visione, a grattarsi un po' la testa, perplesso, sul perché di certi giudizi inappellabili della critica, che sanno tanto di persecuzione gratuita, e che tanto riescono a penetrare nelle convinzioni del popolo bue. Siamo di fronte a un film di fantascienza assolutamente nella norma, come ne uscirono a tonnellate negli anni 50-60. Dei suoi colleghi più rinomati dell'epoca riprende un po' di pregi e tanti vizi, e si colloca in un limbo di aurea mediocritas, altro che film peggiore di sempre: non ha una fattura certo più dozzinale di un "Ultimatum alla terra" o di un "Pianeta proibito". Ha però un innegabile merito rispetto a questi, un merito che ascrivevo anche al simpatico "Invasori dall'altro mondo" del '57: è un film che non si prende sul serio, ma fa autoironia sul genere stesso della fantascienza. C'e da dire che anche La sposa del mostro di Ed Wood si proponeva come rielaborazione grottesca e divertita della lunga teoria di film dell'orrore anni '30-40-50, dai mostri Universal a quelli del produttore Val Lewton: il gusto per la farsa sia nella Sposa sia nel Piano 9 mette in ombra le numerose mende strutturali, narrative e scenografiche, a configurare prodotti decisamente godibili. Ci sarebbe inoltre da aprire un intero capitolo sulla fantascienza di quel tempo, almeno di quella dura e pura (non per esempio la fantascienza noir di Siegel degli Ultracorpi). Fino alla pietra miliare di Kubrick del 1968, che ha messo sottosopra il genere rivoluzionandolo per sempre, la maggior parte delle produzioni consisteva in tediosissimi pamphlet sopra i massimi sistemi, con una fattura scadente e obsoleta già all'epoca. Sfuggono alla regola consolidata capolavori assoluti come La guerra dei mondi di Haskin o La vita futura di Menzies, ma si tratta di mosche bianche. Di film più pedestri di Piano 9, in quel mare magnum, al contrario, ce n'e parecchi, ma ahinoi c'è poco da fare: la spocchia dei critici ha decretato che l'opera di Ed Wood faccia da capro espiatorio per gli errori commessi da altri, evidentemente più intoccabili. 

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