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Terminator Salvation

Regia di McG vedi scheda film

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Stuntman Miglio

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La recensione su Terminator Salvation

di Stuntman Miglio
6 stelle

Mmmm, devo ammettere di essere un pò combattuto. Il film l' ho finito di vedere 10 minuti fa e devo dire che mi è piaciuto ; se però mi fermo un attimo ed inizio a pensare ai primi due capitoli di Cameron, allora l' entusiamo mi si raffredda un pò. Diciamocelo, McG non è un genio ma ha all' attivo un paio di Charlie's angels che non eran male e sicuramente è di gran lunga superiore a quel Jonhatan Mostow che in Terminator 3 fece quanto di peggio ci si potesse aspettare dalla saga. L' incombenza di trasportare finalmente lo spettatore nel futuro, sino ad ora solo intravisto nelle pellicole precedenti, sarebbe stato un bel peso da portare per chiunque ma in definitiva mi sento di dire che il regista abbia fatto un lavoro più che dignitoso. "Salvation" ha essenzialmente un' ambientazione polverosa, piovosa e desertica ; una buona fotografia e degli ottimi effetti speciali che aiutano a rendere lo squallore e la desolazione di una guerra praticamente persa. La resistenza è fatta di uomini, donne e bambini che sui volti hanno solo disperazione e le macchine sono talmente tante, varie (belle le variazioni gigante, barracuda e motocicletta), cattive e tenaci che sembra impossibile anche solo poter poter pensare alla sopravvivenza. La vicenda s' inserisce discretamente nell' immaginario reso mitico da Cameron, quello fatto di continue contrapposizioni fra più dimensioni temporali ; come già detto, qui siamo nel futuro, nel bel pieno della guerra uomini contro macchine, dove Skynet si è inventata una specie di terminator inconsapevole con sembianze e sentimenti umani affinchè possa infiltrarsi nella resistenza e uccidere sia Kyle Reese (qui ragazzino ed interpretato dal promettente Anton Yelchin) che lo stesso John Connor, emblema assoluto della resistenza. Dubbi amletici, sacrifici, qualche sottotrama ed un pò di facile sentimentalismo si susseguono in due ore di azione e ritmo incessante. Può essere una pecca, vero ma perlomeno si assiste ad una buona realizzazione e messa in scena che tiene con il fiato sospeso sino alla fine. Certo, l' epicità e la filosofia di Cameron latitano a vantaggio di un andamento più da videogame ma alcune facce del cast aiutano a dare un pò più di spessore. Non parlo di Worthington, anche se credevo peggio, ma di Bale che nei panni di Connor regge egregiamente e trasmette il giusto travaglio "profetico" del personaggio senza dimenticarne i burascosi trascorsi. Parlo poi di quella genialata di affidare agli inquietanti lineamenti di Helena Bonham Carter una possibile e malefica identità del computer Skynet. Senza contare poi che c' è anche spazio per un redivivo Michael Ironside e per l' immancabile e nostalgico cameo di Schwarzy. Tema musicale "metallico" ormai da copione ed un omaggio a you could be mine dei Guns che imperversava ai tempi de "Il giorno del giudizio". Ma sì, vada per le 4 stellette.

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