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Verso l'Eden

Regia di Costa-Gavras vedi scheda film

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La recensione su Verso l'Eden

di zombi
4 stelle

che l'eden sia all'ovest avrei qualcosa da ridire. certo paragonato a certi paesi con certe situazioni, di sicuro qua si sta bene in confronto. l'elias di costa-gavras è clandestino e vuole andare a parigi. sul barcone della speranza in prossimità di una costa, i mercanti di disperati fuggono e lasciano il barcone e i disperati nelle mani della guardia costiera, ma elias salta e raggiunge la costa a nuoto. si risveglia su di una spiaggia nudista nell'esclusivo villaggio EDEN dove si barcamena tra il farsi credere un inserviente e un ospite, divenendo l'amante di una tedesca "in vacanza" dalla sua vita ad amburgo. fugge anche dal gestore del villaggio che si era perdutamente innamorato di lui in un'imbarazzante visione e caratterizzazione di disperato omosessuale. da qui il disperato tentativo di elias di raggiungere parigi per farsi assumere come aiutante mago, dal mago che si era esibito al villaggio, diventa una corsa ad ostacoli di uno che ha più culo che anima, tra procacciatori di lavoratori in nero, vedove con prole che si sciolgono come neve al sole nel vedere quegli occhioni blu e poliziotti che non riescono mai a prenderlo, MAI. certo per uno che corre come road-runner!!! alla fine dopo un passaggio in suv tra due litigiosi coniugi greci e due ridicoli omosessuali cammionisti tedeschi, il nostro eroe ARRIVA a parigi e TROVA il mago che gli regala una bacchetta magica di cartone. il film di costa-gavras si fa anche vedere, con quella curiosità di vedere come evolve e come finisce. ma sembra più che altro una dramatizzazione di uno speciale di qualche lacrima-show pomeridiano col solito giornalista riciclatosi conduttore. costa-gavras non ha il minimo senso di direzione degli attori e si è affibiato a scamarcio solo per il suo "ipnotizzare"la telecamera che forse andava bene per il ruolo del nero, perchè era poco più che una comparsata. il suo occhione azzurro corrucciato da fotoromanzo e la bocccuccia ad "O" quando deve meravigliarsi è degno appunto di un talk-show pomeridiano utilizzato dalle casalinghe per conciliare il sonno. il regista non sa che tono utilizzare per caratterizzare il suo film e questa co-produzione europea affonda clamorosamente come una di quelle carrette del mare. MAH!?

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