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Luciano Serra pilota

Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film

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La recensione su Luciano Serra pilota

di mm40
4 stelle

Luciano Serra fatica a reintegrarsi nella società civile, dopo aver combattuto come pilota nella pirma guerra mondiale. Abbandonato dalla moglie e dal figlioletto, va a rifarsi una vita in America. Qualche anno dopo, saputo della campagna d'Africa, decide di tornare ad arruolarsi nell'esercito italiano. Eroicamente salverà la vita di suo figlio, ormai adulto e militare anche lui.

 

La melodrammatica, strappalacrime storia di Luciano Serra è un palese e scoperto tributo al regime fascista e alla sua epica guerrafondaia e moraleggiante. Già dalla squadra di scrittura si intuisce l'enorme sforzo produttivo dietro a questo enorme spottone mussoliniano: un soggetto di Goffredo Alessandrini e Francesco Masoero con una riduzione di Ivo Perilli e Fulvio Palmieri è diventato una sceneggiatura dello stesso Alessandrini, che è anche il regista dell'opera, e di Roberto Rossellini, con dialoghi di Cesare Giulio Viola. Imponente è anche lo schieramento di tecnici e di risorse messe a disposizione di Alessandrini, apertamente simpatizzante per il regime, con l'obiettivo di dare al Duce una pellicola altisonante, eccellente e capace di veicolare la propaganda fascista con magniloquenza. Insieme a Scipione l'africano di Carmine Gallone è questo il film che inaugura gli studi di ripresa di Cinecittà: ma al di là della forma e della confezione, come è prevedibile, di Luciano Serra pilota poco si salva. La materia narrativa è annacquata fortemente dalla retorica patriottica e la figura del protagonista inneggia ai valori che il Duce in quegli anni tentava in ogni modo di imprimere agli italiani: l'onore, la famiglia, la lealtà verso il proprio Paese, l'ardimento nel combattere e via dicendo. Bravo in ogni caso Amedeo Nazzari nel ruolo centrale, sul set affiancato da Roberto Villa, Andrea Checchi, Egisto Olivieri e Germana Paolieri. Data l'origine del film, che peraltro ebbe la supervisione di Vittorio Mussolini, non sorprende la Coppa Mussolini (equivalente dell'odierno Leone d'oro) vinta a Venezia nel 1938. 4/10.

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