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Ma come si può uccidere un bambino?

Regia di Narciso Ibáñez Serrador vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ma come si può uccidere un bambino?

di sasso67
8 stelle

Uno dei primi film spagnoli ad arrivare sul mercato internazionale dopo la fine della dittatura franchista, "Ma come si può uccidere un bambino?" è anche un ottimo horror, tra i più originali e inquietanti mai realizzati. Ad una prima occhiata sembrerebbe un film di derivazione tipicamente britannica, filone da cui si distacca, però, per l'ambientazione che, anziché giovarsi di scenari notturni, lampi-tuoni-fulmini&saette, rumori di catene e cose simili, si svolge tutto sotto un sole abbacinante e tra le casette bianche di un'isoletta immersa nel Mediterraneo. All'epoca, i critici (come Grazzini e Kezich) citarono, a proposito di questo film, "Gli uccelli" (1963) di Hitchcock, ma i genitori e i fratellini di "Ma come si può uccidere un bambino?" sono molteplici: per citarne soltanto alcuni, vengono in mente "Il villaggio dei dannati" (1960), l'ottimo e (almeno da noi) poco conosciuto "The Wicker Man" (1973), senza trascurare qualche influenza del primo Dario Argento. Senza filosofeggiare su interpretazioni più o meno sociologiche, che potrebbero essere accreditate dal prologo che mostra la lunga strage degli innocenti perpetrata dagli adulti di tutti i tempi sui bambini, bisogna riconoscere che questo filmetto diretto dal regista spagnolo (di nascita uruguayana) riesce nell'intento di inquietare e, all'occasione, anche di spaventare lo spettatore. Talvolta perfino a commuoverlo, come nella scena dell'omicidio, molto originale, della protagonista.

Sulla trama

Due giovani coniugi inglesi lasciano i due figli a casa per passare una vacanza in Spagna. Giunti sull'isoletta di Almanzora, si accorgono che sono scomparsi tutti gli adulti: sono rimasti soltanto i ragazzini, che hanno un comportamento stranamente minaccioso...

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