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Lemora, la metamorfosi di Satana

Regia di Richard Blackburn vedi scheda film

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La recensione su Lemora, la metamorfosi di Satana

di LIBERTADIPAROLA75
8 stelle

 

Negli anni del Proibizionismo una tredicenne americana, allevata da un ambiguo sacerdote, riceve una lettera dal padre gangster che la prega di recarsi a trovarlo, perché potrebbe morire da un momento all'altro, nel misterioso paesino denominato Astaroth dove, forse, è nata. Durante il viaggio viene già messa in guardia dall'autista del bus che quella località è maledetta per via di uno strano contagio, simile alla lebbra, che ha colpito la popolazione da alcuni anni. A poche miglia dalla destinazione il pulmino è attaccato da un'orda di contaminati, il conducente viene ucciso mentre la ragazzina addormentatasi si sveglia in una strana magione abitata da una bella nobile, di nome Lemora, e dalla sua servitù composta per lo più da questi particolari malati. La ragazza, dapprima impaurita e disorientata, acquista fiducia nei confronti della sua gentilissima ospite quando la ode parlare col genitore che doveva incontrare. Però Lemora nasconde un terribile segreto che riguarda il mantenersi giovane e bella...

 

 

 

 

 

Nel fantastico periodo cinematografico dove il cinema abbraccia la visione trip dell'Lsd anche il genere horror s'inserisce nel filone delle pellicole dai colori allucinati. Ne è un esempio questo lavoro che ha per protagonista una Alice nel paese degli orrori (ma pure con qualche spunto da Hansel e Gretel), metafore di quello che accadeva nel Mondo. A tratti ricorda il piccolo cult FANTASIE DI UNA TREDICENNE, in parte anticipa l'inquietante mondo descritto da IN COMPAGNIA DEI LUPI. Raro e non ancora disponibile in dvd in Italia, paese dove aveva goduto di programmazioni nelle reti private regionali nel corso degli anni '80 mentre uno dei pochi (se non l'unico, almeno a circolare nel Belpaese) supporti home video è un rarissimo vhs svizzero (etichetta Jevel) in vendita in rete ad alcune centinaia di euro, forse a causa dell'anticlericalismo latente presente in esso (non si capisce bene il tipo di rapporto tra la bambina e il prete) che suggerisce pedofilia. L'attrice che interpreta la protagonista comunque non aveva tredici anni ma diciotto, bella e brava purtroppo è mancata nel 2002 a causa di complicazioni di salute dopo circa venti anni di tossicodipendenza. Un film inquietante, ben girato, con una magnifica fotografia dai colori Baviani e un set fiabesco davvero spettrale. Da riscoprire!

 

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