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Gran Torino

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Gran Torino

di uomuom1
10 stelle

Clint Eastwood: perfetto. Regia senza sbavature; fotografia molto credibile; nemmeno una inquadratura sprecata. Il soggetto di questa opera se fosse stato utilizzato dal regista sbagliato avrebbe portato ad un film dimenticabile, anche se fosse stato girato con egual maestria tecnica; cos'è quindi che rende Gran Torino un grande film? Il protagonista, che è un eroe come non se ne vedono più tanti nelle arti. Eroe non nel senso comune del termine, ma nel senso più squisitamente epico del termine, a metà strada tra il classico ed il cavalleresco, calato però in una ambientazione contemporanea; il personaggio, scritto e interpretato da Eastwood, è complesso ma ha al contempo dei tratti della personalità molto spiccati e marcati, cultore della virilità e fedele ad ogni costo alla sua Patria, usa lo stesso tipo linguaggio per schernire il nemico e per dimostrare affetto, ha un rapporto con la divinità che lo porta a seguirne la volontà negli ultimi momenti della sua vita, compie una scelta che lo porta a far compiere il destino dei suoi nemici pur consapevole del sacrificio che gli costerà. Walt Kowalski è una fusione perfetta dei caratteri dell'eroe classico e di quello cavalleresco, incarna le caratteristiche distintive delle due tipologie superandone le contraddizioni, questa fusione venedo calata nell'epoca contemporanea viene arricchita di due ulteriori caratteristiche: il dubbiosità e l'altruismo; la prima viene applicata al nostro eroe in quanto caratteristica peculiare del nostro tempo, la quale, seppur non manifestamente espressa, porta alla radicale evoluzione del personaggio, dato che non è possibile cambiare se non si dubita, in fondo, della bontà delle proprie convinzioni; la seconda è totalmente assente negli eroi classici e cavallereschi che si battono per l'onore, la Patria, la fede o altre motivazioni per lo più egoistiche, ma facendo parte dei grandi valori contemporanei contribuisce alla modernità del personaggio. Eastwood ha quindi creato, forse involontariamente, il vero eroe contemporaneo; questo è il vero film epico, che partendo dai grandi classici del passato porta evoluzione e innovazione, non come quei filmacci che prendono una cultura, la svuotano e mettono in scena personaggi bidimensionali. Ultimo appunto ottima carica emotiva senza essere mai lacrimevole e, soprattutto, senza volerlo essere.

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