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L'inquilino

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su L'inquilino

di luisasalvi
8 stelle

Un serial killer ogni martedì notte strangola una ragazza bionda; reazione delle bionde, vere o tinte, che si tingono in nero o ricorrono a parrucche; fra esse Daisy Bunting, che ride delle paure delle altre. Un giovane affitta una stanza dai Bunting; Daisy è fidanzata con Joe, un poliziotto che viene incaricato del caso del serial killer, i cui delitti avvengono sempre nei pressi della loro casa. Daisy e il pensionante simpatizzano, nonostante i modi misteriosi di lui, che esce ogni martedì notte cercando di non farsi notare e nasconde qualche segreto. Joe si oppone ai rapporti fra i due, e forse anche per gelosia ottiene un mandato di perquisizione della stanza di lui, vi trova la foto della prima vittima del killer e fa arrestare il giovane che si professa innocente e dice che la vittima di cui ha la foto è sua sorella e che lui è venuto qui per cercare il killer. Solo Daisy gli crede e lo aiuta a fuggire, ma la folla furibonda lo insegue e tenta di linciarlo, mentre finalmente viene preso il vero killer e Joe interviene appena in tempo per salvare il suo avversario dal linciaggio.
È il primo film di cui Hitch si è detto soddisfatto e il primo in cui si firma facendosi vedere (due volte: nella redazione del giornale e fra la folla inferocita), ed è migliore di molti film successivi. Le brevi immagini che propongono il caso del serial killer sono molto efficaci, drammatiche ma già attenuate da notazioni curiose o umoristiche, come i comportamenti della modelle per non attirare l’attenzione del killer. Il comportamento sospetto e le espressioni ambigue del giovane pensionante sono narrativamente giustificate dal fatto che lui sta cercando di vendicare illegalmente la sorella e servono ad alimentare i sospetti, anche del pubblico, che tende a simpatizzare per lui anche mentre ne sospetta, come poi avverrà spesso nei film di Hitch. Tipico dei suoi film anche la fiducia di un protagonista (spesso la donna) nei confronti dell’altro, per lo più ingiustamente sospettato dalla polizia o da altri; talvolta invece la fiducia della donna è mal riposta (come in L’ombra del dubbio); l’apparenza è quasi sempre ingannevole, in un senso o nell’altro; la folla ha reazioni violente irrazionali e ingiuste.

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