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Come Dio comanda

Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film

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La recensione su Come Dio comanda

di bradipo68
6 stelle

Radiografia di un mondo a parte.Padre e figlio vivono in una stamberga,soli,emarginati da tutti,il padre disoccupato cronico e minacciato più volte della perdita della patria potestà ha il corpo coperto letteralmente da ideogrammi e simboli nazisti.Il figlio è educato secondo principi legati alla forza fisica e alla legge della giungla.E a scuola sconta la sua diversità con l'isolamento totale.Accanto a loro l'altro paria del paese,detto Quattroformaggi che vive in una casa presepe con un film porno in tv che va all'infinito in una sorta di malefico loop.Finchè succede l'irreparabile condito da dabbenaggine e casualità.Al ragazzo crolla addosso il mondo artificioso in cui si è trovato a vivere ma riesce a venirne fuori.Savatores con pochi orpelli a cui si aggiunge la furia primigenia degli elementi naturali come catalizzatore ci fa entrare in un incubo dai colori metallici "arredato" di tutte le deviazioni che vediamo nella società odierna.L'inno al machismo,la legge dell'occhio per occhio,la civiltà del solo apparire fanno implodere il fragile castello di carte fatto di povertà ed emarginazione costruito attorno ai due protagonisti.Probabilmente la distinzione è un po'troppo manichea ma si deve riconoscere a Salvatores una notevole forza espressiva al servizio di un film comunque imperfetto che ha  l'aria di essere irrisolto.Non sappiamo ad esempio se padre e fglio hanno tratto una lezione di vita da ciò che è accaduto loro,non sappiamo se il figlio si autoperdonerà per aver pensato male del padre,non sappiamo come costui reagirà al risveglio.Forse troppi punti interogativi lasciati in sospeso.Comunque un film che regala l'illusione del segnale di vita da parte del cinema italiano,un film che parla di problemi reali calandoli in una dimensione quasi onirica corroborata da un ambientazione molto particolare non riconducibile ad alcun clichet.Un film in cui la parola perdono,forse,non esisterà mai....

Su Gabriele Salvatores

la regia è vigorosa

Su Filippo Timi

l'accento perugino è molto marcato,ma ha una voce eccezionale e pur eccedendo  a volte, funziona egregiamente nel ruolo

Su Alvaro Caleca

piuttosto acerbo ma la faccia è molto interessante

Su Elio Germano

per me è eccessivonella sua caratterizzazione,ma gli va dato atto che a tratti riesce ad essere inquietante

Su Fabio De Luigi

in versione barbuta convince poco

Su Angelica Leo

non male

Su Vasco Mirandola

particina secondaria

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