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The Contractor

Regia di Josef Rusnak vedi scheda film

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La recensione su The Contractor

di Maciknight
5 stelle

E’ un filmetto d’azione abbastanza ben concepito e realizzato, seppur con alcune lacune che potevano facilmente essere evitate. Ottimi i personaggi secondari, umanizzati al punto giusto per far presa sullo spettatore. Snipes compresso nella parte, un surrogato di Blade, privato di vampiri da cacciare ...

E’ un filmetto d’azione abbastanza ben concepito e realizzato, seppur con alcune lacune che potevano facilmente essere evitate.

I contenuti sono banalmente gli stessi del genere, visti e rivisti centinaia di volte, ma in questo caso vi sono alcuni elementi distintivi che lo rendono abbastanza gradevole ed accettabile, dalla indovinata scelta del casting alla tratteggiatura psicologico comportamentale di alcuni personaggi, che anziché di contorno e secondari finiscono par assumere un ruolo ed un gradimento nello spettatore alla pari se non superiore al protagonista Wesley Snipes (che peraltro anche in questo caso, pur trattenuto da una sceneggiatura che lo rallenta, rasentando pose e ritmi teatrali, finisce quasi sempre per assumere atteggiamenti stereotipati alla Blade, il cacciatore di vampiri, con la cui trilogia è diventato popolare).

Mi riferisco ad esempio ai due personaggi femminili ben riusciti dell’ispettrice di polizia interpretato dalla sempre affascinante Lena Headey e dell’adolescente che lo prende in simpatia diventando una sua preziosa collaboratrice, interpretato dalla bravissima Elisa Bennet. Pur non presentando nulla di eccezionale, sono personaggi che riescono a far presa sullo spettatore, coi quali ci si identifica e la cui umanità rende la sceneggiatura meno d’azione e più narrativa. I “cattivi”, soliti agenti cinici e deviati della CIA, che si muovono come fossero padroni del mondo pur agendo sul suolo britannico, sono perfettamente nella parte (a conferma dell’ottimo casting svolto in fase preventiva).

Le lacune cui facevo cenno, sono perlopiù attribuibili alla scarsa attenzione posta ai dialoghi, veramente scarsi, telegrafici ed essenziali, a volte pertinenti e sufficienti a rendere l’idea, ma vista la taratura e gli obiettivi narrativi della sceneggiatura, avrebbero dovuto essere un poco più impegnativi. Posso capire Snipes, che non può certo compiere ruoli da intellettuale, ma fargli pronunciare qualche frase in più lo avrebbe reso più umano … anziché un surrogato leggermente depresso di Blade. Belle anche le figure di contorno come la nonna della ragazzina ed il padre dell’ispettrice nonché sovrintendente capo di polizia che verrà ucciso a tradimento. Migliorabile anche la successione e qualità delle sequenze d’azione, in alcuni episodi poco credibili per i tempi ed i modi d’intervento, soprattutto delle squadre speciali della polizia inglese, che non mi sembrano abbastanza credibili professionalmente, ed anche per la modalità (lenta ed approssimativa) con la quale sono svolte le indagini, assunte e verificate le prove tecniche, ecc.. Un filmetto appena sufficiente, ma migliore di tanti altri del genere.

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