Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
La penuria dei mezzi economici è palpabile più della tensione effettiva (non per questo un demerito) e il film risente del ricordo del Teorema pasoliniano. Il film di Di Leo non è memorabile soprattutto per almeno una metà, poi lentamente si solleva e si fa subdolamente più interessante, il cinismo e la perversità dei personaggi sono ben delineati fino ad un finale ben diretto e delineato. La cifra stilistica è appunto più all'insegna della violenza morale e del sesso che dello spargimento di sangue. 7
Musica del fido Luis Enriquez Bacalov: il motivo migliore è quello riciclato da, se non sbaglio, Milano calibro 9; per il resto routine datata.
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