Regia di Leo McCarey vedi scheda film
Fantastico cortometraggio con Stanlio e Ollioormai affiatatissimi ed egregiamente diretti da McCarey. Il film si divide grosso modo in due parti: più elaborata la prima, quella della fuga dal carcere, più semplice e fisica la seconda, sul grattacielo in costruzione. VOTO: 9
Nel 1929 erano solo due anni che Stan Laurel e Oliver Hardy formavano coppia. Eppure dal perfetto affiatamento che traspare in film come questo “Libertà“ verrebbe da pensare che i due fossero nati dalla stessa placenta. La prima metà del film è un esempio da manuale della commedia slapstick, con perfette tempistichecomiche basate fondamentalmente su un'unica premessa: i Nostri che cercano di scambiarsi i pantaloni, dopo aver notato che nella rocambolesca fuga di prigione ciascuno ha indossano per errore quelli dell'altro. I momenti esilaranti costruiti attorno a questa semplice premessa abbondano, congags ben strutturate (Leo McCarey è il regista) ed eseguitemagistralmente da Stanlio e Ollio, appoggiati dai soliti habitué James Finlayson (impagabile), Jack Hill e Jean Harlow. Notevole anche la cura della fotografia, affidata a quel George Stevens destinato poi a diventare anch'egli regista di notevole spessore. La sequenza finale in cima al grattacielo in costruzione è di tipo puramente 'ginnico', con Stanlio e Ollio costantemente sul punto di cadere nel vuoto, è anch'essa molto divertente sebbene a mio avviso tirata un po' troppo per le lunghe.Nel complesso siamo di fronte a un lavoro fantastico, tra i migliori del loro periodo muto.
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