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Star System - Se non ci sei non esisti

Regia di Robert B. Weide vedi scheda film

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La recensione su Star System - Se non ci sei non esisti

di mc 5
10 stelle

In tanti anni che mi occupo di cinema da appassionato, ho sviluppato un singolare rapporto nei confronti degli attori. Ve ne sono alcuni (pochi per la verità) che detesto ed altri che adoro. Verso questi ultimi nutro in taluni casi un sentimento che va oltre l'ammirazione professionale, qualcosa che attiene alla complicità umana, quasi una forma d'affetto, come fossero in un certo senso miei amici virtuali, immaginari. E allora scatta in me un meccanismo teso ad approfondirne il risvolto umano, i retroscena personali, quasi a volerne far emergere il carattere e la personalità. Non che in questo vi sia alcunchè di morboso: mi limito a cercare in rete interviste (magari su You Tube) che mi consentano di afferrare qualche elemento in più su cosa ci sia dietro le "maschere" di certi attori. L'ho presa un pò alla lontana per arrivare a dire che Simon Pegg rientra alla grande in questa categoria d'attori verso i quali, a pelle, nutro un misto di simpatia umana e di stima professionale. Davvero, trovo che Simon sia dotato d'una maschera impagabile: ma l'avete visto che adorabile faccia di gomma che ha? Un tipo del genere non può che essere una forza anche fuori dal set!! Aveva dato ampia prova della propria bravura già in "Shaun of the dead" (L'alba dei morti dementi), film che purtroppo mi son perso. Per fortuna però ho potuto catturare tutta la potenza di fuoco del suo umorismo ferocemente bestiale in "Hot Fuzz". Ecco: io non ho timore ad affermare che "Hot Fuzz" è il film più divertente che io abbia mai visto in vita mia. Ancora ricordo le mie grasse e rumorose risate: io che al cinema solitamente osservo un contegno esemplare di assoluto silenzio, durante quella visione abbandonai ogni freno inibitorio e manifestai scompostamente la mia ilarità. E questo miracolo fu opera di due signori a cui io voglio bene per come seppero "occuparsi" di me e del mio spirito durante quelle due ore di comicità travolgente: Nick Frost e Simon Pegg, nei ruoli di due incredibili poliziotti. Ad esser sinceri, in questo "Star System" Pegg sfoggia una comicità molto meno adrenalinica, più contenuta; insomma, rispetto a "Hot Fuzz" è più umano e meno "mostro". Ma il suo talentaccio è sempre quello, irresistibile. Fra l'altro mi incuriosisce che Pegg sia, in questi stessi giorni, presente nelle sale anche con un ruolo "serio" nell'attesissimo "Star Trek": non credo lo vedrò (non sono un fan della serie tv), ma non so che darei per sapere come se la cava il buon Simon in un ruolo per lui (suppongo) inconsueto. Molti fra i recensori hanno sottolineato i fattori che accomunano questo film al celebre "Il diavolo veste Prada" (che peraltro avevo a suo tempo detestato). Confesso la mia perplessità di fronte a tale accostamento. D'accordo, qua come là abbiamo un "debuttante" che tenta di introdursi in un ambiente "alto", che tende a respingerlo giudicandolo troppo "plebeo" e dozzinale. Ma le analogie qua cominciano e qua finiscono. Anche perchè gli sguardi dei due registi mi paiono quasi opposti. In "Prada" l'occhio lanciato sul mondo della moda era, sì, spietato...ma tutto sommato anche ammirato e compiacente, tant'è vero che (se la memoria non mi tradisce) Anne Hathaway alla fine cerca di adeguarsi e piegarsi a quello che lei ritiene un punto d'arrivo (o un punto d'onore). Qua invece (con mia viva soddisfazione) il mondo glamour dello spettacolo viene squarciato, fatto a pezzi, mostrato in tutto il suo vano e vacuo squallore. Tanto che il nostro fibrillato Simon Pegg, che stravede per quel mondo patinato pur deciso intimamente a rimanere quel "selvaggio" che è, realizza alla fine, dopo averne toccato con mano i feticci (soprattutto sessuali), che lui e quell'universo sono in realtà incompatibili. Come prima accennavo, rispetto al delirio di comicità slapstick di "Hot Fuzz" qui procediamo su ritmi più "umani"..ma tuttavia Pegg continua a far ridere, con quella sua faccia impagabile, e non fallisce mai il colpo: ne ho avuto prova durante la proiezione cui ho assistito, con un pubblico in sala che rideva di gusto, travolto dalle mosse goffe ma irresistibili di un Simon alla conquista del jet-set hollywoodiano, nelle vesti dello stralunato provinciale inglese Sidney Young che scopre le tentazioni di New York. Sidney ha un padre professore di filosofia che vorrebbe per il figlio un destino migliore di quello attuale (lavora per una battagliera ma miserrima rivista underground). Finchè il destino offre una insospettata chance a Sidney: entrare nella squadra della prestigiosa e patinata rivista glamour "Sharps", diretta da un supercarismatico Jeff Bridges (ragazzi, che fascino che ha ancora quest'uomo...da non credere: lo guardi e vedi trentanni di cultura rock'n'roll, un figaccione della madonna..), affiancato da un caporedattore bastardo (dentro e fuori) impersonato da Danny Huston. E' una goduria vedere gli sforzi di Sidney per farsi accettare da questo mondo spietato di egocentrici vanitosi ed opportunisti e il buffo è che questi sforzi sono mediati dall'ingenua determinazione di Sidney a non perdere nemmeno un'oncia della propria integrità. Fra gli esponenti più tipici di questa scena glamour troviamo Megan Fox (fisso: la gnocca più stratosferica in circolazione sul globo terrestre) nelle vesti (oddìo, vesti è una parola grossa) di una divetta rampante e pompata ad arte dalla macchina da guerra dello show business. E qui non posso non aprire una interessante parentesi. Alzi la mano chi ha visto quel gioiello di comicità intelligente firmato da Ben Stiller che era "Tropic thunder". Ecco, allora non potete non ricordare la trovata più clamorosa di quel film, vale a dire la proposta di una manciata di trailer fasulli che però erano talmente curati da apparire autentici in tutto e per tutto. Ebbene, seppure in forma e contesto differenti, in questo film risalta un altro finto trailer che non passa certo inosservato. Ce l'avete presente bene Megan Fox? D'accordo con me che è quanto di più "zoccolesco" lo star system possa attualmente esprimere? Bene. La Fox, nella pellicola di cui stiamo parlando, è candidata ad un prestigioso premio di Cinema, per un film in cui lei interpreta Madre Teresa di Calcutta (!!!!!). E infatti la vediamo nel trailer assorta, estatica, piegata dal dolore, intenta a sconfiggere i dèmoni del peccato, nascondendo il suo corpo mozzafiato dentro un improbabilissimo abito da suora. E quel trailer (che porta il titolo di "Teresa-the Making of a Saint"), nel suo minuto scarso di durata, vale da solo il prezzo del biglietto. Il cast: ottimo e abbondante. Detto di Simon Pegg, di Danny Huston, Jeff Bridges e Megan Fox, non resta che da elogiare una deliziosa Kirsten Dunst. Il film ha un buon ritmo, le gag si susseguono sotto forma di situazioni imbarazzanti, dunque il rischio noia è ampiamente neutralizzato. Da segnalare una colonna sonora variegata e di alto livello, davvero stimolante e funzionale alle immagini.
PS1) - Il film racchiude anche (a sorpresa: era l'ultima cosa che mi sarei aspettato) un clamoroso tributo alla "Dolce Vita"e alle musiche di Nino Rota.
PS2) - S'è capito che sono un fan di Simon Pegg?
Voto: 10

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