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Ultimatum alla Terra

Regia di Scott Derrickson vedi scheda film

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La recensione su Ultimatum alla Terra

di Furetto60
3 stelle

Inutile e fiacco remake

La celebre scienziata Helen Benson, alias Jennifer Connelly, viene energicamente prelevata dalla sua abitazione, a causa di un emergenza nazionale, in sostanza un oggetto non identificato, si sta avvicinando rapidamente alla terra. Una sfera proveniente dallo spazio, atterra dunque a New York. Dal velivolo sbuca un entità sconosciuta,Klaatu, lo statuario Keanu Reeves, che per una manovra militare maldestra viene colpito da un proiettile,immediatamente dopo esce dalla navicella un altro essere alieno, un gigantesco robot, che, ridotte all'impotenza tutte le armi, site nei paraggi, sembra disattivarsi. Helen è il primo essere umano a comunicare con Klaatu, il quale ha viaggiato nell’universo, allo scopo di avvertire l’umanità di un’imminente crisi globale. Solo che il governo e le forze militari americane, ritenendolo ostile, dopo averlo ferito, lo catturano, poi quando fugge, gli danno la caccia, negandogli la possibilità di parlare ai leader del mondo,come da lui richiesto. Intanto altre sfere uguali alla prima atterrano sul pianeta e prelevano tutte le specie animali, novelle arche moderne. Cosi Helen e il figliastro Jacob, mano a mano insieme a Klaatu con il quale stabiliscono, dopo le prime incomprensioni, un rapporto amichevole, prendono coscienza del fatto che l’umanità, con la sua condotta scellerata, sta compromettendo la salute del pianeta, spingendo gli extraterrestri, a ricorrere ad una soluzione drastica e definitiva, un olocausto moderno, atto a salvare la terra, ma non i suoi abitanti. Helen deve trovare un modo per persuadere l’alieno, che malgrado tutto, la nostra civiltà merita un’altra occasione, perché oltre ai guerrafondai, aggressivi e violenti,ci sono anche persone capaci di amare. “Ultimatum alla Terra", nella splendida trasposizione di Robert Wise del 1951, dal romanzo di Harry Bates, era stato uno dei primi casi cinematografici, in cui la fantascienza, travalicando i confini dell’intrattenimento puro, si poneva interrogativi importanti sui grandi temi e soprattutto costituiva un prezioso monito rivolto alle superpotenze, per sensibilizzarle e scoraggiarle, dal perseguire la corsa agli armamenti nucleari, che in tempo di guerra fredda, era divenuta frenetica. Dunque ci si chiede il motivo per cui ,il regista è andato a saccheggiare una vecchia e suggestiva storia, per rifare un altro "Ultimatum alla Terra" a quasi sessant'anni dall'originale. E’ la logica conseguenza della crisi di idee che a Hollywood si avverte già da qualche anno. La fantascienza non fa eccezioni. Il ripercorrere maldestro  di storie trite e ritrite, dimostra una pochezza di spirito e di fantasia. Il primo film dava sostanza alle paure del dopoguerra e fantasticava su un “deus ex machina” quasi divino, dagli argomenti convincenti che introduceva soprattutto un messaggio di pace, tra le inquietudini della generazione cresciuta, con lo spauracchio della guerra nucleare, dietro l’angolo. Il remake del film,è aggiornato alle paure del duemila, all’incubo della bomba, si sostituisce quello ecologico della catastrofe ambientale. Inutile questo film ,che a parte qualche effetto speciale, non offre niente di interessante, la regia è povera, la sceneggiatura è piatta, la recitazione monocorde.

 

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