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Lili

Regia di Charles Walters vedi scheda film

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La recensione su Lili

di Antisistema
7 stelle

"Lo spettacolo della piccola arte artigianale come unica fonte di salvezza per l'essere umano"

 


Veramente carino questo film e posso affermare di credere che Lili fosse per l'epoca un film per famiglie, ma fruibile comunque anche dagli adulti che potevano vederlo senza sprofondare di noia nella poltrona, visto che a differenza di prodotti destinati a tale target, non livella verso il basso a tutti costi le sue potenzialità per volere mettere d'accordo a tutti.

Ci si trova innanzi ad un signor film per famiglie (forse uno dei migliori mai fatti per questa fascia di pubblico), nonostante le sue ingenuità palesi nei risvolti narrativi che il regista nulla fa per nascondere, anche per via del tono narrativo miscelante cabaret e un pò di musical insieme, creando un mix artigianale e fiabesco.
La pellicola poggia in gran parte sulle spalle fragili ed esili, ma forti di Leslie Caron, che interpreta una giovane orfana dolcissima ed ingenua, che dopo aver fallito per via della sua sbadataggine l'ennesima occasione, tenta il suicidio, ma viene distratta dall'intento dalle marionette del burattinaio del Luna Park, con le quali la giovane empatizzerà sempre più.
Leslie Caron non sarà il prototipo di bellezza mozzafiato, questo è sicuro, però il fatto che bella non è, riesce a conferire un sapore di autenticità e semplicità alla storia; e poi la prima (ed unica cosa) che dovrebbe contare nel cinema è la recitazione e la Caron comunque ci sa' fare; riuscendo anche a cantare bene (facendo un po' commuovere), mimare e ballare.
La storia è poco più di un pretesto per mettere in scena la relazione tra l'ingenua Lili, che nulla conosce del mondo e il burattinaio interpretato da Mel Ferrer (di cui avevo visto un paio di film nei quali non aveva brillato chissà quanto); quest'ultimo riesce una volta tanto a ritagliarsi un ruolo decente in vita sua, poichè alla fine Ferrer deve mettere in scena la sua vita; un uomo dall'ambizione smisurata che però non è accompagnato da altrettanto talento (qua una ferita alla gamba durante l'ultima guerra gli ha stroncato la carriera di ballerino) e che quindi si sente un fallito. Diverte gli altri, salva Lili tramite le marionette (quindi l'arte come fonte di salvezza dell'essere umano, ma anche capace di dare uno scopo ultimo alla sua esistenza), ma riesce a comunicare il suo vero essere solo tramite le quattro marionette, che rappresentano appieno tutta la sua multiforme personalità. Bravo anche nel fare ben quattro voci diversi e rendere dei personaggi tangibili queste marionette, che sono a tutti gli effetti dei veri e propri personaggi del film.
Oggi è un film naturalmente dimenticato; però all' epoca ebbe un premio a Cannes e 6 nomination agli oscar... compresa la miglior regia e attrice protagonista... dargli un'occhiata quindi non sarebbe tempo per nulla sprecato (fors'anche per avere una panoramica di cosa andasse in voga tra le nomination dell'epoca), anche perché comunque alla fine è un film molto buono.

 

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