Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Thriller dalle tinte erotiche, scritto e diretto dal talentuoso Fernando Di Leo ("Milano Calibro 9"), che mi ha lasciando profondamente deluso.
Il difetto principale è da individuare nell’abbozzatissima sceneggiatura. Lo script, alquanto inverosimile (un killer che agisce in modo assurdo; un manicomio con stanze,accessibili da tutti, munite di macchinari da tortura e armi bianche e asce messe a disposizione di chiunque)
sviluppa un soggetto con poche idee e costellato di ingenuità. Personaggi poco caratterizzati, intreccio non curato (per intenderci, non si crea quell'effetto in cui lo spettatore si interroga sull'identità dell'assassino).
Si tende a privilegiare la componente erotica (soft) e, sotto questo profilo, l'esperimento riesce per un buon 60%, soprattutto per merito del regista.
Ad avviso di chi scrive, ci sono anche varie sequenze piuttosto scollegate e montate in modo tutt'altro che magistrale.
Ritmo blando così come l'evoluzione della storia. Gli autori mirano solo a mantenere viva l'attenzione dello spettatore con momenti piccanti e tanti nudi femminili.
Bene l'atmosfera perversa e delirante ricreata da Di Leo (onirica la scena della doccia), ma ciò è un po' pochino per rendere appetibile la visione.
Tra le sequenze più riuscite citerei l’ultima serie di omicidi (abbastanza violenti).
Opache le interpretazioni, con un Kinski totalmente sprecato. Buona la colonna sonora e gli effetti sonori, sufficiente la fotografia e il make up. Nel complesso: evitabile e noioso. Voto: 4.5+
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