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Ponyo sulla scogliera

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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La recensione su Ponyo sulla scogliera

di Antisistema
6 stelle

Quattro anni dopo un film non tanto riuscito come "Il Castello Errante di Howl", Hayao Miyazaki ritorna alla regia sfornando un nuovo film, di cui è autore del soggetto e della sceneggiatura, ovvero "Ponyo Sulla Scogliera". Questo film, come il precedente, fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, ottenendo molte critiche positive ed elogi (abbastanza immotivati), come i suoi precedenti lavori. Come gran parte delle opere dello Studio Ghibli, "Ponyo Sulla Scogliera" è stato portato in Itala dalla Lucky Red, la quale dopo la proiezione al cinema ha pubblicato un'edizione home video in DVD e in Blu-Ray.

 


La trama del film è semplice, Brunilde è una pesciolina rossa che spinta dalla curiosità di voler esplorare il mondo esterno finisce con l'incastrarsi in un contenitore di vetro. Fortunatamente viene salvata da Sosuke, un bambino di 5 anni che chiamerà la pesciolina Ponyo. I due stringeranno un'intensa amicizia, tanto che quando il padre di Ponyo, Fujimoto, recupererà la figlia, quest'ultima cercherà in tutti di modi di ricongiungersi a Sosuke, assumendo una forma umana.
La storia è semplice, così come l'intreccio che risulta molto lineare, visto il pubblico di riferimento della pellicola, cioè i bambini come dichiarato dallo stesso autore. I primi 8 minuti senza alcun dialogo accompagnati da una colonna sonora magnifica di Joe Hisaishi, la quale enfatizza il meraviglioso mondo sottomarino, trasportano gli spettatori in un vortice colorato e pieno di vita che è il mare. La visionarietà di Miyazaki emerge anche nella scena dello tsunami, dove darà sfogo a tutto il suo estro visivo, e dove troviamo uno spettacolo grafico di altissimo livello, accompagnato dalle stupende musiche di Wagner in sottofondo. 
Tra i personaggi fondamentalmente spicca la mamma di Sosuke, Risa, la quale nella prima metà di film ci delizierà con il suo dolce e sentito rapporto a distanza con il marito e l'amore che prova verso il figlio, che contribuiscono a far emergere la sua umanità. Altro personaggio degno è Fujimoto, stregone sottomarino che ha rinnegato la sua condizione di umano, per via dell'inquinamento causato al mare dai suoi simili. Nella seconda metà di film, sparendo quasi completamente Risa e comparendo poco Fujimoto (il quale risulta un po' troppo sacrificato in caratterizzazione psicologica, seppur in partenza poteva dare moltissimo), i soli Sosuke e Ponyo si dimostrano incapaci di tener su la storia, che finisce con l'arenarsi completamente e attestarsi su tono e dialoghi sin troppo infantili e insostenibili per un pubblico adulto. 


Naturalmente parlando delle animazioni, lo Studio Ghibli ha confezionato come di consueto un eccezionale comparto grafico. Pur rinunciando ad un character design dettagliato per i personaggi, il meglio delle animazioni lo si vede negli splendidi paesaggi sottomarini popolati di vita e dove le tonalità del color pastello, tanto care allo studio hanno pieno e libero sfogo. Insomma gli oltre 180mila disegni a mano si fanno sentire, anche se la maggior parte è usata per il movimento delle onde.
Questo lungometraggio risulta effettivamente atipico all'interno della produzione del maestro, visto che la sua poetica non subisce né un'evoluzione e né si vogliono trattare approfonditamente i temi cari a Miyazaki come l'opposizione all'inquinamento (visto che il tema, seppur presentato nei primi minuti, scompare totalmente durante il film, che rappresenta un mare costiero limpido e pulito), o la crescita dei personaggi, i quali risultano appena accennati e di scarsa importanza nell'economia della storia.

Anche Ponyo sulla Scogliera, resta attanagliato dal cronico problema dell'eccessiva lunghezza dei film di Miyazaki finendo per creare veri e propri "filler" nel film, si tratta di un difetto che da sempre è un punto fisso del regista (qua abbiamo quasi 40 minuti di troppo), che anche in questo caso ridimensiona notevolmente la potenza di un soggetto tutto sommato buono a prescindere dal target. Si apprezza, quindi, il solito messaggio che i bambini sono il futuro del mondo in quanto gli unici puri e spontanei anche nel legare amicizia con coetanei "diversi", ma si maledice il regista per il suo tipico vizio di voler stupire a tutti i costi con effetti speciali, una mentalità che, mi perdonino i suoi fan, la sento molto più occidentale che giapponese.

I fan del maestro, avendo maggior sensibilità, apprezzeranno sicuramente l'opera, anche se è ben lungi dall'essere il capolavoro da loro esaltato, per gli altri invece, se non se la sentono di ritornar bambini, è sconsigliata la visione del film, che finirebbe con l'annoiarli.

 

scena

Ponyo sulla scogliera (2008): scena

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