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Albakiara

Regia di Stefano Salvati vedi scheda film

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La recensione su Albakiara

di mm40
2 stelle

Vasco Rossi ha sessant'anni ormai, e continua a cantare che vuole infiocinarsi delle minorenni e di sballarsi e godere più che si può. Questo film ricalca esattamente lo spirito della filosofia-Vasco, che sarà certo ormai solamente marketing, ma fa lo stesso paura e pure molta. Paura che i "giovani d'oggi" (perchè questo è un film che aspira ad assurgere a ritratto generazionale, propinando qualunquismo e banalità a spron battuto) siano proprio quelli che dilagano lungo Albakiara. Si suppone a questo punto che Salvati viva così, ahilui, in un mondo fatto di adolescenti drogati fino al midollo (che poi dove trovino tutti quei soldi per così tanta cocaina, mah, è una domanda che lo spettatore si pone consumandosi nell'invidia), ninfomani senza pudore nè ritegno: i maschi diffondono su internet i propri video mentre trivellano le amichette, le femminucce per passare il sabato sera cronometrano quanti pompini riescono a fare in un'ora e si dedicano devote all'abbattimento del record. E poi bidelli spacciatori, professoresse che si fanno le canne con gli studenti, menage à trois come regola dell'accoppiamento, poliziotti che malmenano a casaccio. Nell'anti-antologia del cinema per sempre rimarrà la sequenza di Raz Degan (interprete caninamente perfetto per la pellicola) che irrompe in casa di uno dei fratelli Ruggeri - quello grasso - fracassandogli lo sterno di netto con una ginocchiata volante e costringendolo a confessare il nascondiglio della droga piantandogli una rivoltella sul cranio, mentre il Ruggeri piagnucola inerme accasciato sul pavimento. Ecco, metaforicamente quella stessa posizione la assume lo spettatore nei confronti della montante valanga di stronzate e luoghi comuni - del cinema e della vita stessa - che il film di Salvati propina senza soluzione di continuità. Salvati che viene dal videoclip e si spera ora vi ritorni. Vasco Rossi style, Italia, 2008: eppure non siamo ancora ridotti così male. Ma questo film è un esplicito invito ad emigrare in massa.

Sulla trama

Una liceale trova duecento chili di cocaina purissima, che un poliziotto rude sta disperatamente cercando. Lei e le sue amichette ninfomani, per combinazione, ne fanno largo uso, e cominciano a spacciarla insieme al bidello del liceo.

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