Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Scarno, essenziale, niente eroismi, niente "americanate". Un'ora e mezza immersi in un paesaggio alieni, case mezze diroccate, e un nemico mai apertamente dichiarato, mai sfacciatamente ostile, dai connotati incerti, letale più di qualsiasi uniforme. Una lingua che non si conosce, cellulari che attivano bombe, il deserto, il caldo, sudore sulla fronte dei cecchini. Jeremy Renner è assolutamente perfetto nella parte dell'artificiere, spiace che abbia avuto solo la nomination per l'Oscar. Diversamente da quanto qualcuno ha scritto, il mito americano qui non c'entra, non c'è retorica, né politica. Praticamente un film documentario, nessun cedimento sui sentimenti, nessuna soggettivazione. E questo è il suo bello. Sceneggiatura perfetta, movimenti di camera calibrati al massimo, non ci si approfitta della steadycam solo per movimentare l'azione. Fotografia sublime, al termine del film avrete la polvere in gola e nella testa. E' realismo puro, niente fronzoli, solo l'essenza del cinema. Una grande lezione di tecnica. Dopo, si può avere l'opinione che si vuole, o forse che si aveva già. Ma resta un grande film, come pochi. Forse, eguagliato da "American Sniper", di Eastwood. Ma non superato.
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