Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Legame=Amore=Possesso, da questa equazione ricaviamo il significato di questo film; l'amore è legame e prevede il possesso. Il film gioca sul fatto che tutti gli uomini confondono l'amore con la gelosia, l'uomo crede di amare ma invece vuole solo avere o, meglio, possedere. Il personaggio impersonato da Banderas è l'uomo comune che vuole amare, non accorgendosi del proprio egoismo e l'idea di base del film non è per niente male cioè, una riflessione sull'amore. Forse, si può anche dire, che per Almodovar il concetto di vero amore è proprio il possesso e non ci può essere altra via per dimostrarlo se non con la forza senza dimenticare, il masochismo sadiano che porta la vittima ad innamorarsi del suo carneficie. Un film sicuramente originalmente grottesco che però ha dei punti deboli, non convince tanto il passaggio troppo brusco della donna da vittima ad innamorata, un pò perchè è davvero troppo repentino diventando poco credibile e, un pò perchè alla lunga la cosa sembrava scontata (il finale si scriveva da solo). Altro punto che non mi è piaciuto è la scelta di aver fatto provenire il protagonista da un manicomio e, quindi, averlo reso un pazzo, ciò toglie leggermente quell'atmosfera grottesca su cui tutto il film poggia, non poteva essere un comune borghese come nei film di Bunuel?
Almodovar vuole provocare e far riflettere ma non gli riesce perfettamente, l'idea è buona ma sul finale si perde un pò; qualche aggiustatina e un'aria più surreale e sognate, potevano rendere il film un capolavoro.
Almodovar fa già capire il suo stile di provocatore con sottofondo poetico forse, è ancora un pò grezzo e commette degli errori. Ha saputo fare di meglio.
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