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Rails & Ties

Regia di Alison Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Rails & Ties

di GIANNISV66
7 stelle

E' piuttosto difficile approcciarsi a un film come Rails & Ties cercando di non farsi influenzare dal nome della regista. Perché a dirigere questa pellicola è Alison Eastwood, figlia del momumento Clint. E partendo da questi presupposti è difficile non vedere, non dico la mano, ma quanto meno l'influenza dell'illustre genitore nelle atmosfere fortemente cariche di emozione che allignano sulle immagini che scorrono sullo schermo.

Se si riesce a mettere da parte il discorso fatto qui sopra, allora si avrà la sorpresa di scoprire una pellicola che riesce a essere un piccolo gioiello, una storia che riesce a commuovere senza essere stucchevole o banale.

Grande merito va dato in questo ai due ottimi attori protagonisti, Kevin Bacon e Marcia Gay Harden; il primo indossa i panni di Tom Stark, macchinista delle ferrovie che si trova coinvolto, senza averne colpa, in un incidente che vede il treno da lui condotto travolgere una macchina sui cui si trovano una donna in preda alla disperazione e alla ricerca della morte e il figlio dodicenne (affidato ad un'altra famiglia) che si salva per miracolo.

Stark è un uomo duro,un rappresentante della working class americana alle prese con una vita che non fa sconti. Si trova a dover far i conti sia con i propri sensi di colpa che con il rancore del ragazzo, Davey (Miles Heizer), ma inaspettatamente nasce un legame tra i due cementato dalla moglie di Stark, Megan (per l'appunto la Harden), gravemente malata, che riversa sul piccolo Davey tutto l'affetto che non ha potuto dare a un figlio mai arrivato.

Tra i tre, a loro modo isole di disperazione e solitudine, si instaura in breve tempo un rapporto affettivo dettato dalla voglia di amore che tutti si portano dentro, e che i due personaggi maschili(l'adulto Tom ed il piccolo Davey) tendono a nascondere trovando l'anello di congiunzione in Megan, il vero elemento forte del terzetto.

Sarà talmente importante questo legame, che porta a ciascuno dei protagonisti quell'affetto altrimenti mancato, che persino la ligia assistente sociale, una volta trovato il ragazzo, realizzando quello che è successo in una delle scene più intense, non se la sentirà di intervenire.

Occorre sottolineare che nella riuscita del film contribuisce molto la bella colonna sonora composta da Kyle Eastwood e Michael Stevens, un accompagnamento musicale per nulla banale, molto maliconconico nel sapiente uso di strumenti acustici che accompagnano la bella voce di Patty Griffin.

Finale per nulla consolatorio, eppure carico di speranza con la mano di Tom che stringe quella di Davey. Insieme attraversano la strada verso un futuro che non conosciamo ma sappiamo già non sarà affatto facile.

Dimentichiamoci delle parentele e lasciamoci trasportare dalle emozioni, allora si potrà gustare appieno questa storia. Lo merita.

 

 

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