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L'Onda

Regia di Dennis Gansel vedi scheda film

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La recensione su L'Onda

di supadany
6 stelle

Pellicola molto intrigante questa diretta da Dennis Gansel, anche se le tematiche affrontate non sono  sempre ben sviscerate da una storia un po’ troppo prevedibile.

Insomma si poteva fare di meglio, anche se non era assolutamente facile e comunque il film rimane piuttosto interessante e regala delle riflessioni per niente banali (e spesso relegate in secondo piano nella vita sociale odierna).

Un insegnante propone, quasi per caso (avrebbe infatti preferito parlare di anarchia piuttosto che di autocrazia), un corso scolastico fuori dai canoni abituali, convincendo i suoi studenti a rispettare un regolamento che prevede disciplina e condivisione di gesti e modelli.

L’entusiasmo prende la mano dei ragazzi che ben presto prendono la cosa fin troppo sul serio creando un gruppo, denominato “L’onda” che punta ad affrancarsi, utilizza la violenza, limita la libertà di espressione a chi non la pensa come loro, non accetta intromissioni esterne.

A questo punto anche il professore capisce che l’esperimento deve essere terminato, ma gli studenti non saranno tutti d’accordo con lui.

 

 

Film molto interessante per il tema che affronta che si può tranquillamente vedere sotto diverse forme anche più, almeno di facciata, innocue, rispetto a quella della nascita di una vera e propria dittatura.

Le menti, soprattutto dei più giovani, sono facilmente condizionabili, il gruppo può trascinarli in cattive acque e se le guide non sono all’altezza, o hanno, peggio ancora, idee malate si corre il rischio di prospettare un futuro con il rischio di ricavalcare onde che a tutti sembrano fortunamente lontane (un regime, qualunque esso sia) almeno in Europa.

Così come un professore può inculcare idee pericolose nella mente dei suoi alunni, mi è venuto automatico pensare all’effetto che ha la televisione, almeno dalle nostre parti, di oggi su chi ha meno difese, mentali o di semplice esperienza di vita.

Inculcare modelli completamente sbagliati o irraggiungibili rischia di spegnere, o quanto meno di abbassare, la funzione del pensiero, la voglia di ragionare con la propria testa, adeguandosi agli status quo imperanti dettati dal sistema (modello).

Per tutto questo giudico il film educativo e campanello di allarme, anche se può essere visto anche in altro modo (qualcuno potrebbe esaltarsi e basta).

Purtroppo poi lo stesso non riesce ad esprimersi sempre al meglio, con alcuni passaggi poco determinanti, mentre il finale è fin troppo scontato, ma era anche complicato pensare a qualcosa di diverso (ma la speranza non muore mai) in grado di uscire da uno schema ben consolidato.

Dunque il film è più riuscito nelle intenzioni che nei fatti, rimane comunque un prodotto interessante ed anomalo anche se imperfetto.

 

Dennis Gansel

Poteva sviluppare meglio una grandissima idea.

Lavoro comunque egregio.

Jürgen Vogel

Protagonista abbastanza efficace.

Max Riemelt

Già protagonista del precedente film di Gansel, qui è assolutamente dignitoso.

Jennifer Ulrich

Sufficiente.

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