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Lassù qualcuno mi ama

Regia di Robert Wise vedi scheda film

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La recensione su Lassù qualcuno mi ama

di luisasalvi
6 stelle

Qui la carriera del boxeur diventa via di redenzione per i violenti sbandati, contro la tesi del precedente "Stasera ho vinto anch'io"

Inevitabili i confronti, sia con il precedente Stasera ho vinto anch'io (The set-up) dello stesso Wise, che ricordo molto migliore di questo, e tale è considerato di solito, sia con Fronte del porto e Gioventù bruciata, di poco precedenti e recitati da altri due giovani attori con improvviso successo, Brando e Dean, con cui viene confrontato Newman. Difficili confronti, dato che questo si propone come biografia, per quanto libera, di un personaggio reale e vivente. Il confronto con il suo precedente è chiaro per quanto riguarda la tesi, che là era nettamente contro il mondo della boxe di cui denuncia violenza e corruzioni, e sfruttamento dei pugili, mentre qui corruzioni e ricatti sono solo malamente accennati o ricordati senza alcun approfondimento (checché ne sia stato detto da molti), mentre i controlli di tutte le autorità risultano attenti, positivi, onesti e volenterosi, e la carriera del boxeur diventa la via di redenzione per i violenti sbandati, la madre si rimprovera di aver voluto allontanare dalla boxe il marito che perciò è diventato ubriacone fallito e violento in casa, mentre la dolce moglie di Rocky lo accetta e incoraggia, nonostante il proprio rifiuto istintivo per quello sport violento: autentica palinodia del precedente. Retoricamente efficace, con pagine commoventi, ottimo montaggio (Wise era stato montatore di Welles); ma troppo riassuntivo il racconto, che vuole dire troppo e finisce per perdere tutto: la conversione del protagonista è dichiarata ma non descritta; tanto meno l'astio iniziale o l'innamoramento o il ricatto; né si spiega che i giornali pubblichino le rivelazioni sul suo passato dopo che lui ha rinunciato al combattimento senza denunciare i ricattatori, e tanto meno che lui, dopo, continui a non denunciarli e che sia tentato di cercarli e di accordarsi con loro. La stessa struttura narrativa non poteva essere più opposta a quella del precedente, narrato quasi in tempo reale (la vicenda si svolge in poco più di due ore, segnalate da sguardi all'orologio), mentre questo descrive quasi una vita.

Un film più spettacolare e commerciale e convenzionale del precedente e dei due con cui viene messo a confronto; la recitazione di Newman risente della poca chiarezza del personaggio che gli è imposto.

(ripesco solo ora, 28/05/2015, questa recensione, con l'altra, su Stasera ho vinto anch'io, scritta circa mezzo secolo fa)

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