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X-Files. Voglio crederci

Regia di Chris Carter vedi scheda film

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La recensione su X-Files. Voglio crederci

di Immorale
4 stelle

(e)X-Files

Il secondo film dell’universo “X Files” (dopo il primo diretto da Rob Bowman nel 1998) riprende - quasi fuori tempo massimo – le tematiche della famosa serie tv interrotta (all’epoca) nel 2001/2002. I protagonisti storici David Duchovny e Gillian Anderson (Mulder e Scully) riprendono quindi le “redini” dei personaggi che li resero famosi, in una storia che non segue la linea “sceneggiativa” della serie ma ne rappresenta un quasi spin-off. Niente  U.F.O. o cospirazioni però, ma un mistero legato alle doti di veggente di un prete pedofilo connesse alla scomparsa di un agente F.B.I..  

 

 

Tematiche di fondo che provano a “svecchiare” l’approccio classico all’indagine soprannaturale, intervallando la ricerca della scomparsa con considerazioni più vaste che ridiscutono i rapporti tra i due personaggi principali (ormai dichiaratamente amanti) con una ridefinizione “for dummies” delle caratteristiche basiche dei loro ruoli: Mulder è ancora convinto dell’esistenza del soprannaturale e Scully ha sempre un approccio scientifico e scettico ma è più possibilista rispetto ad un tempo. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi, e nel frattempo il tempo (seriale) è comunque passato.

 

 

Questo film ha infatti l’incedere tipico da serie generalista (un episodio ibrido tra “Criminal Minds” e “Medium” per intenderci) e non riesce ad essere mai “cinematograficamente” credibile; questo nonostante lo storico creatore della serie dietro la macchina da presa – Chris Carter, che poco riesce a ricreare le atmosfere oscur(antist)e di un tempo sia come regista che come co-sceneggiatore (con Frank Spotniz) – e perfino la colonna sonora di Mark Snow perde gli accenti evocativi con variazioni proto-dance fuori luogo e spesso al limite del fastidio. Anche la recitazione del cast è poco convinta e manierata, non particolarmente ispirata ed incapace di elevare il valore finale di un lavoro frettoloso e malfatto.

 

 

Un deciso passo falso, che consentirà però alla coppia Duchovny/Anderson di tornare sulla breccia: il primo era infatti già impegnato quale protagonista della serie di successo “Californication” (7 stagioni per 84 episodi dal 2007 al 2014) e la seconda - dopo qualche anno di comparsate e film dimenticabili – con l’ottima “The Fall” (serie britannico/irlandese andata in onda per 3 “mini” stagioni e 17 episodi dal 2013 al 2016) e la partecipazione quasi fissa (15 episodi su un totale di 39) alle 3 stagioni di “Hannibal” (2013-2015); fino alla “reunion” del 2015….

 

 

Mulder: “Ho bisogno di averti con me “;

Scully: “Questo è quello che mi spaventa”.    

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