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Wolfman

Regia di Joe Johnston vedi scheda film

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La recensione su Wolfman

di zombi
4 stelle

mi chiedo perchè a fronte delle tante pellicole che non vedono la "luce" di una sala cinematografica, molto più meritevoli di questo filmino, i produttori non abbiano pensato di lasciare ad ammuffire in uno scantinato anche questa inutilità. avevo voglia di un blockbuster. avevo letto delle tante traversie occorse al lungometraggio, ero conscio del rischio corso andando a vedere un film del genere, a partire dal pubblico rumoroso come in effetti è stato. purtroppo sono costretto a dire che:  "avevo ragione". pensavo fosse un filmetto e invece è andata peggio è un filmino. magari fosse stato un filmaccio. invece è solo un filmino. costoso e inutile. programmato per avere un sequel e probabilmente miseramente destinato a rimanere per il momento figlio unico, per la "gioia" di hugo weaving. credo di essermi cimentato nella visione del film originale, ma di aver miseramente fallito, cadendo preda del sonno. questo non ti fa cadere dal sonno, a parte l'affannosa prima ora dove si tenta di nobilitare il film mostrandoci il perchè e il percome della maledizione, ma tutto prende un senso solo con l'esplosione del dolby surround di un cinema parrocchiale e l'uso massiccio di effetti speciali, purtroppo in abbondanza digitali. ovunque cercai la passione e unicamente la trovai nell'enfasi con cui la mia amica fece tacere tre adolescenti molesti, che da quel momento in poi non più rumori emisero(da quale dei due orifizi poco importa, tanto credo che la differenza sia nulla). dicevo della passione, che in questo film latita completamente. desideravo cadere preda dei sensi, come nel dracula di coppola, ma penso che il film sia stato diretto e montato da un computer, quindi privo di passione in quanto macchina. un susseguirsi di scene di boschi, di carrellate nei corridoi della casa, di facciate di case, inseguimenti e spostamenti da una stanza all'altra. benicio del toro, acclamato attore da oscar, gira per il film a testa bassa e sguardo verso l'alto con un'unica espressione attonita come se si chiedesse del perchè si fosse buttato anima e corpo(bodenfio) in quell'operazione di dubbia moralità. coinvolge purtroppo nella totale inespressività attoriale anche hopkins che ormai anziano deve farsi un lettino bello imbottito di soldi per la sua pensione in california e hugo weaving di ormai lontana e priscilliana memoria. la blunt ha cercato di farsi prendere dalla fregola di questo omaccione che si trasforma in lupo, ma se l'uomo non s'accende hai voglia a sbattere ciglia e far tremolare i merletti della scollatura. hollywood una fregola ce l'ha. spremere il sangue dalle rape e dollaroni da suoi vecchi film per economizzare sugli autori di storie. svecchiare un mito come l'uomo lupo? c'hanno già pensato altri. allora perchè non calcare la mano e spingere sull'acceleratore? non si sa. da proprio l'idea di trovarsi di fronte ad un qualcosa di cui non si sa veramente cosa farsene. una cosa è certa, forse l'unica.... occasione sprecata.

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