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X-Men. Le origini: Wolverine

Regia di Gavin Hood vedi scheda film

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La recensione su X-Men. Le origini: Wolverine

di bradipo68
4 stelle

Vista ormai l'incapacità degli sceneggiatori di scrivere storie nuove che si proiettino nel futuro di saghe ormai consolidate c'è la nuova moda dei prequels,film che partono dalla genesi della saga in questione in modo da ricollegarsi ad essa nel modo più armonioso possibile.Ma non sempre l'operazione riesce e un prodotto come questo non riesce neanche ad avvicinarsi alla qualità dei primi due episodi della saga dei mutanti(a questo punto meglio dimenticare il terzo).Film ad alto budget con un cast di tutto rispetto ma voragini di sceneggiatura,personaggi che entrano ed escono dal film come se fossero installate delle porte girevoli e un finale non finale dall'aria rabberciata che cerca di ricollegarsi al primo capitolo della serie.Se la curiosità nei film precedenti risiedeva soprattutto nello scoprire le caratteristiche mutanti di ognuno,qui abbiamo per tre quarti di film la presenza di pochissimi mutanti le cui virtù vengono subito svelate,poi ce ne fanno vedere a raffica non riuscendo neanche a capire che cosa possano fare in un finale rutilante(con la presenza di un mutante che riassuma in sè tutti i poteri degli altri ma chissà perchè non parla) che contribuisce solo ad aumentare lo stato confusionale dello spettatore.La prima parte con la narrazione del percorso formativo del supereroe mutante è forse la più sfiziosa.Poi vengono accesi i fuochi d'artificio. Nulla da dire sulla confezione e anche sugli effetti speciali(anche se in certi frangenti a mio parere ci sono particolari un po'"economici"),belle le unghiette smaltate in adamantio di Wolverine in confronto a quelle che si spezzavano di cui lo aveva dotato la genetica,Liev Schreiber non è proprio muscolato come Jackman(anche se è un "cattivo" carismatico) e riesce difficile credere che sia un antagonista così coriaceo fisicamente per un bronzo di Riace sempre con i muscoletti a favore di camera(soprattutto i bicipiti a mappamondo e l'addome tartarugato) come Jackman che qui darà parecchie gioie alle sue fans.Resta da capire che cosa c'entra il regista gavin Hood con questo luna park:dopo aver vinto un Oscar per il migliori film straniero(Il suo nome è Tsootsi) e aver fatto un altro film impegnativo dal punto di vista dei contenuti(Rendition) qui si converte al blockbuster plastificato.Che sia anche lui un mutante?

Su Gavin Hood

regia anonima al servizio dell'effetto speciale di turno

Su Hugh Jackman

ipermuscolato e con ciuffo da tenebroso oltre che basetta rinforzata

Su Liev Schreiber

carismatico

Su Lynn Collins

insomma

Su Danny Huston

ben ritrovato

Su Ryan Reynolds

piccola parte

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