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Chiamata senza risposta

Regia di Eric Valette vedi scheda film

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La recensione su Chiamata senza risposta

di mc 5
4 stelle

Confesso che ho peccato. Ho ceduto alla tentazione (non è la prima volta ahimè) di assistere ad un horror estivo (sapete, uno di quegli strani oggetti non identificati che di solito durano dagli 80 agli 85 minuti e di cui viene segnalato l'avvistamento nelle multisale fra giugno ed agosto). Ma stavolta giuro che è l'ultima che mi faccio fregare. A mia parziale discolpa posso solo dichiarare che ciò che ha fatto abbassare i miei meccanismi di difesa è il bel viso di quella splendida creatura che porta il nome di Shannyn Sossamon. E dire che io, questa "hot brunette", l'avevo perfino difesa strenuamente, contro ogni evidenza, dai dileggiamenti di molta critica quando uscì nelle sale "Catacombs", anche se, ad onor del vero, rispetto alla pellicola di cui stiamo parlando, quell'altro film era molto piu' interessante e la stessa Sossamon molto piu' convincente. A questo punto è quasi inutile stare qui a riassumere
una vicenda così sconclusionata e così imbarazzante: dico solo che -in una delle sequenze piu' concitate ed involontariamente esilaranti- nel corso di un rito trasmesso in diretta tv un esorcista cerca di stanare il demonio da un cellulare (roba da matti). Alla fine del film non se ne può piu' di telefonini e suonerìe, e manderesti a cagare i cellulari e tutto il cast, maestranze comprese. Personalmente, non sono granchè ferrato in materia di produzioni giapponesi: lo dico per mettere le mani avanti ed ammettere che non conosco l'originale ("The call", di tale Takashi Miike, autore che mi dicono sia "di culto" ma che a me è comunque ignoto), dal quale l'irrilevante francese Eric Valette ha tratto questo inutile remake. Sia come sia, gli horror asiatici non sono mai rientrati nel mio campo d'interesse (detto con umiltà e rispetto verso i numerosi estimatori del genere). Ma quante volte il cinema ha già sfruttato l'idea di gente che legge segnali di morte sul display di un cellulare impazzito? Decine. Per cui l'dea di partenza è già di per sè usurata. Ah, dimenticavo: potevano mancare i fantasmini dei bambini che aleggiano carichi di vibrazioni minacciose? Certo che no, come si può farne a meno, ma scherziamo?! Ecco: io emetterei un decreto che vieti per legge i "fantasmini giapponesi". Hanno rotto i coglioni. Da segnalare una presenza, questa non fantasmatica, benchè ugualmente misteriosa: infatti qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa ci fa nel film (per 15 secondi di orologio e -stranissimo!- non accreditata da nessuna parte) Laura "tette piu' belle di Hollywood" Harring. (Per inciso: tranquilli, non si spoglia). Massì, dài, esorcizziamo la bruttezza di questo film buttando tutto in vacca, e ribattezziamone così il titolo (in un delirio di volgarità liberatoria): "Cagata senza risposta".
PS: a testimonianza che il destino non è sempre così crudele come spesso ci appare, la visione di questo film ha portato con sè anche un elemento largamente positivo (di cui il film chiaramente non ha alcun merito): ho avuto per la prima volta l'opportunità di vedere sul grande schermo il trailer (SUBLIME!) di "WALL-E", la prossima meraviglia annunciata dalla Pixar.
Voto: 3

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