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Hunger

Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film

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La recensione su Hunger

di will kane
6 stelle

Uscito da noi dopo il buon successo di "Shame", che vedeva insieme di nuovo il regista Steve McQueen ed il protagonista Michael Fassbender, "Hunger" è il film d'esordio per il futuro vincitore dell'Oscar con "12 anni schiavo", che sarebbe divenuta la terza collaborazione delle due personalità: è il racconto del percorso-calvario dell'attivista dell'IRA Bobby Sands, nel 1981, che in carcere intraprese uno sciopero della fame, che lo portò alla morte. Premiato con la Camèra d'Or a Cannes come migliore opera prima, questo lungometraggio non fa mancare letteralmente niente allo spettatore: detenuti denudati, perquisizioni anali, escrementi sui muri delle celle, manganellate e atti di violenza vari, la "protesta dello sporco", con capelli non tagliat e corpi non lavati in segno di ribellione contro il Regno Unito. Di per contro, McQueen narra la frustrazione ed il tormento dei poliziotti costretti ad usare la massima durezza, fino all'accanimento, contro i prigionieri, mostrandoli paranoici per la paura di attentati, o in lacrime dopo aver partecipato ad un pestaggio tra le mura del carcere. Girato con l'eleganza di inquadrature, che contrasta ancor di più con le cose orride e repellenti che vengono messe in scena, proprie dell'autore, questo non è un film da consigliare a cuor leggero, tanto da indurre un vago sospetto di provocazione esibita, nel progredire di scene da vero e proprio pugno nello stomaco. Però va detto anche che la narrazione di McQueen, dopo aver visto gli altri due titoli di cui sopra, è concisa, mai ridondante, cruda, ma non retorica: e la prova di un Michael Fassbender che intraprende un supplizio destinato ad un finale tragico, con un dimagrimento folle e molto fedele alla scelta estrema di Sands, è di quelle che segnano un punto fermo nella carriera di un attore.

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