Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film
Bobby Sands (Michael Fassbender) è un combattente dell'IRA che viene sbattuto in carcere dove, malgrado le condizioni durissime, non decide di mollare. Da ultimo, comincia uno sciopero della fame per convincere il governo a piegarsi alla sua causa, deciso ad arrivare fino in fondo se sarà necessario.
Moriamo per delle idee, va be', ma di una morte lenta, cantava con una certa ironia Fabrizio De André, parlando dei martiri alla Pannella. Invece il protagonista dell'opera prima di Steve McQueen non ha voglia di scherzare, ha voglia di fare sul serio, di rimetterci le penne per la causa in cui crede. Ma ne vale la pena? Cioè, vale la pena morire uno scopo che trascende la propria individualità, per quello che si crede essere il bene collettivo? Il film sembra porsi, implicitamente, questa domanda; e il punto focale della vicenda è il dialogo tra il prete e Bobby Sands; inutili i tentativi del prete di far ragionare Sands, appellandosi al figlio che deve crescere, a una morte probabilmente inutile; la causa viene prima di tutto e a prescindere da tutto; l'unica posta in gioco da mettere sul tavolo. In questa trattazione McQueen non concede nulla alla retorica del pietismo, vuole mostrare la storia di Bobby lasciando allo spettatore il compito di tirare le proprie conclusioni; e certo non fallisce il suo esordio alla regia.
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