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Hunger

Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Hunger

di GIMON 82
10 stelle

"E' spiacevole e tormentoso quando il corpo vive e si da importanza per conto suo,senza alcun legame con lo spirito"

E' con questa frase "rubata" da Thomas Mann che vorrei parlare di questo film, Ho ancora vivo dentro di me ogni passaggio e ogni immagine,di una pellicola raggelante in tutto il suo insieme,come una scultura (s) modellata da un artista che si sfacela piano piano.Quello che fa al suo corpo Bobby Sands è paragonabile a questa mia teoria,un vero è proprio automartirio,un flagello umano che esce fuori dalle comuni leggi razionali e si affida totalmente ad un ideale che dovrebbe scardinare una "cortina di ferro" (in parte vi riesce) ma alla fine sfonda in un immagine esiziale,come in un quadro del Mantegna.Steve McQueen è un artista talentuoso, questa sua prima opera  dimostra di che pasta è fatto questo regista  con un nome da predestinato,la storia del terrorista o martire Sands deve averlo colpito parecchio  nel significato umano che travalica le leggi di relazione con il proprio IO e con la propria carne,il tutto si affida alla macchina da presa......Essa è la messaggera di tutto: dei piani sequenza,di immagini "organiche" disturbanti, di violenze gratuite,tutto è scandito in un tempo lento,inesorabile nello scorrere in un "girone" carcerario dove liquami,olezzi e corpi sono parte di un sistema integrante unico.Le ferite e le piaghe dei detenuti sono l'extrema ratio di un corpo che si ribella al suo "padrone",McQueen usa silenzi alla Antonioni per lasciar parlare la "carne" che diventa qui oggetto di rivolta contro un intero sistema che ti reputa alla stregua di un criminale-comune,Sands è il simbolo di un umanita' pura e testarda in un ideale di liberta' contro uno stato aguzzino.Un film atipico e agghiacciante,ma notevole nella  struttura e nell'uso registico degli attori,Fassbender è straordinario nel mutare il suo aspetto finale....il suo martirio sembra quello di un novello "Gesu' Cristo" (senza eresie) immolatosi per un bene comune,una "crocifissione" che avviene in una cella.L'esizialita' di questo splendido film vive di questo: del corpo violato dal suo stesso "padrone",le anatomie sono i particolari vincenti in una pellicola  da sedimentare e metabolizzare,mai prima d'ora avevo visto un film cosi' "nudo" nei particolari,nel dolore, e nei ricordi del protagonista le cui ferite non appartengono solo a lui,ma anche alle nocche di un secondino....una sorta di "arma di carne" perpetrata ai danni di ribelli.Un film straordinario nel suo non nascondersi da nulla,nel mostrare una cruda verita' filtrata nei corpi martoriati,negli escrementi....negli "odori",filmati mai con l o scopo di disgustare,anche se in alcuni passaggi l'insostenibilita' dello sguardo è automatica,la potenza è nella "delicatezza" di immagini crude volgenti in un significato filosofico: la padronanza del proprio corpo,Sands ci mostra il suo,martirizzato e violato da se stesso nel nome della purezza e liberta'......quella di un ragazzino che corre incontro agli alberi,un animo e un cuore che un corpo lacerato non è riuscito  
ad uccidere,l'idea di liberta' di Bobby Sands(e di tanti altri)  vive ancora oggi....

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