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Il Risveglio del tuono

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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La recensione su Il Risveglio del tuono

di giurista81
4 stelle

Sci-fi dalle atmosfere orrorifiche atteso vanamente nella sale cinematografiche italiane dagli amanti dei dinosauri e, nonostante credenziali di tutto rispetto, uscito nel 2008 solo per il mercato homevideo (con tre anni di ritardo rispetto all’uscita americana). L’opera è, infatti, realizzata con i soldi di case di produzione di ben quattro nazioni, su una sceneggiatura tratta da un celebre racconto (intitolato “Rombo di Tuono”) di Ray Bradbury (“Fahrenheit 451”, “Il Risveglio del Dinosauro”). Alla regia troviamo un veterano come Peter Hyams (si ricorda per opere fantascientifiche quali “Atmosfera Zero”, “2010 l’anno del contatto” e gli horror - più o neo riusciti - “Relic, l’evoluzione del terrore” e “Giorni Contati”) che può beneficiare di un cast di attori di prestigio tra i quali spiccano il premio oscar Ben Kingsley, Edward Burns (“Salvate il soldato Ryan”) nonché Catherine McCormack (“Braveheart). Insomma, sulla carta tutto avrebbe lasciato presagire un’opera di sicuro intrattenimento e invece alla fine si resta delusi.
Prima di passare ad analizzare la pellicola, occorre premettere che la stessa ha avuto notevoli problemi di produzione che hanno portato a una duratura sospensione dei lavori e al cambio di regista con Renny Harlin (“L’esorcista: la genesi”, “Nella Mente del Serial Killer”, “Blu Profondo”) sostituito da Peter Hyams. Ne è derivato un prodotto fiacco (specie nella prima parte), penalizzato da effetti speciali (tutti in computer grafica) a tratti imbarazzanti (vedere, a esempio, le auto “futuristiche” che sfrecciano per la città), ma anche da uno script che si incarta in più punti ritornando sempre sugli stessi argomenti (si vedano le numerose sequenze con i clienti che vengono guidati nel Cretaceo). Più brillante e imprevedibile la seconda frazione, ma sempre senza eccellere.
Al di là di quanto detto, il soggetto ha un gusto per il B-movie che raramente si può assaporare nei prodotti commerciali hollywoodiani. Si registrano trovate carine (curiosa l’evoluzione subita dai primati a seguito dell’interferenza umana nel passato) che si scontrano con altre inverosimili tipicamente da B-movies (vedi il “passato alternativo” che incombe nel presente per gradi).
Non male le sequenze ambientate nella città ingoiata dalla foresta (la scenografia sarà ripresa da “Io Sono Leggenda”) con gli umani braccati da pipistrelli giganti, scimmie mutanti e serpenti marini mastodontici. Sarebbe stato utile alla causa l’inserimento di qualche altra specie animale (magari dinosauri), ma i fondi economici evidentemente latitavano.
Passando agli aspetti tecnici, non si può che giudicare come anonima la regia e lo stesso deve dirsi per la colonna sonora. Male anche gli attori, tra i quali si salva il solo Ben Kingsley (forse un pochino sopra le righe). Svogliato Edward Burns.
Non impressiona la fotografia curata dallo stesso Peter Hyams, specie nelle scene ambientate nel Cretaceo dove la messa in scena è talmente mediocre da permettere agli spettatori di capire subito che gli attori si trovavano in uno studio cinematografico.
In definitiva un’opera che può meritare un noleggio, ma solo per gli amanti di B-Movies vecchio stampo. Visione sconsigliata agli amanti dei prodotti di “ultima generazione”. Voto: 5.5

Cosa cambierei

Effetti speciali. Messa in scena del cretaceo (girerei in un esterno boscoso). Eliminerei le auto futuristiche. Qualche interevento sulla sceneggiatura.

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