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Le morti di Ian Stone

Regia di Dario Piana vedi scheda film

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La recensione su Le morti di Ian Stone

di Furetto60
3 stelle

Horror assolutamente inguardabile.

Ian Stone è un aitante e giovane giocatore di hockey, molto famoso e popolare, che vive a Londra con la fidanzata Jenny. Una notte, dopo essere rientrato da una partita persa a causa di un suo piccolo, ma decisivo errore di valutazione dei tempi, Ian soccorre qualcuno che sembra preda di malore, vicino a delle rotaie della ferrovia, ma inaspettatamente, sarà da questi, scaraventato sotto il treno. La mattina dopo Ian, risorge, in un nuovo ambiente e in una realtà del tutto diversa, ora è un impiegato, Jenny è sempre lì, ma non è più la sua fidanzata, ma solo una collega di lavoro mentre lui convive con una bellissima e misteriosa donna di nome Medea, tuttavia comincia a ricordare di essere morto la sera prima ad una precisa ora, e quando quell'ora si avvicina lo vediamo perire ancora. Morte che si ripeterà sistematicamente, per mano di esseri mostruosi che lo uccidono ogni volta, con degli acuminati artigli, che spuntano all’uopo, dalle braccia. Ma ogni volta Ian rinasce in una nuova vita, con una diversa collocazione sociale e di lavoro, le uniche costanti sono i suoi persecutori “i mietitori”, Jenny e un misterioso uomo, che prima lo minaccia e poi lo mette in guardia, alla terza “resurrezione” la sceneggiatura comincia a diventare monotona. Il punto è che questo diventa il leitmotiv di un film, che fa acqua da tutte le parti e che scimmiotta in modo ridicolo, lo spunto narrativo di “ricomincio da capo” in salsa horror Il già scarso interesse che i primi due ritorni potevano aver suscitato nello spettatore, viene presto annullato dalle assurdità del plot, che presto vengono a galla. Ma si raschia il fondo del barile quando il copione ci propina lo spiegone finale che, come da tradizione, rende banale l'epilogo di ogni film, in cui è necessario fornire delucidazioni ,per ciò che non si potrebbe capire altrimenti. Le scene finali, in un’apoteosi di effetti speciali inguardabili, spengono ogni residuo di tensione. Peccato perché i primi minuti lasciavano intravedere qualcosa di interessante, magari un po' influenzato dalle mitiche evoluzioni spazio-temporali dell’indimenticabile "Matrix". La recitazione volenterosa di Mike Vogel serve a poco, il film è veramente poca cosa.

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