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Lasciami entrare

Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lasciami entrare

di pietroizzo
10 stelle

Raramente mi capita di vedere al cinema un film che mi coinvolge emotivamente così tanto. La storia è di per sé intrigante. Dodicenne svedese sfigato e molestato dai compagni incontra dodicenne attraente e carismatica. Peccato che lei è una vampira. Tra omicidi efferati, atmosfere lugubri (siamo nella suburbia svedese anni ‘80) e dettagli splatter ma non troppo si sviluppa una storia d’amore sghemba, impossibile e struggente. Di più non dico, perché il film è veramente sorprendente.

Sulla trama

La trama del film (sceneggiato dallo stesso J.A. Lindqvist che ha scritto il romanzo) è giustamente ridotta all'osso, cioè alla relazione tra due solitudini, quella di Oskar e quella di Eli. Vengono tenute fuori per economia narrativa tutte le sottotrame del libro, vagamente accennate da qualche disturbante inquadratura (castrazione, anyone?). Diciamo che il film è uno spot perfetto per spingere gli spettatori a leggere anche il libro. Per usare un metodo da pitch hollywoodiano, si può dire che Lasciami entrare è Miriam si sveglia a mezzanotte recitato da bambini, con un pizzico di Lost in Translation sul finale, che lascerà gli spettatori curiosi. Tenete a mente che i due protagonisti si dicono "Baci" in svedese. Il resto è puro cinema, che resta negli occhi a lungo anche dopo la visione...

Cosa cambierei

Quasi nulla. A molti non è piaciuto l'uso ingenuo della CG nella scena dell'attacco dei gatti. A me non ha infastidito. Sarebbero più le cose da NON cambiare, visto che Matt Reeves (Cloverfield) sta già meditando il remake made in USA...

Su Lina Leandersson

Lina Leandersson (Eli) è la ragazza svedese più intervistata del momento. All'epoca delle riprese aveva 11 anni. E' di una bellezza e di un'espressività sconvolgente. La sua voce è stata lievemente processata per assumere un tono più basso (per caricare un po' sull'ambiguità maschio/femmina).

Su Kåre Hedebrant

Kare Hedebrant (Oskar) regge l'intero film sulle sue (piccole) spalle. Interpreta con estrema naturalezza tutti i più sottili moti dell'animo, dal desiderio di uccidere all'amore più totale e assoluto.

Su Tomas Alfredson

Alfredson ha creato un piccolo capolavoro, misurato, con pochissimi difetti. Del resto con un materiale di partenza così potente e con due interpreti così naturali non poteva che uscire un film così.

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