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Quando tutto cambia

Regia di Helen Hunt vedi scheda film

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La recensione su Quando tutto cambia

di massy
4 stelle

I temi del film sono: la fede ebraica, la fede nei rapporti di coppia, l'adozione, il rapporto madre figlia e la maternità. Il primo viene affrontato con una certa superficialità. Sembra quasi un pretesto la religione ebraica, per elevare il film dal pericolo della commedia "qualunque", ma la questione ebraica in tutto il film si riduce a un semplice detto popolare a inizio e fine di pellicola (peraltro di scarsa inerenza con i fatti). Per quanto riguarda la fede nei rapporti di coppia, Matthew Broderick, non riesce per niente a esprimere il "ragazzo" non ancora pronto, o ancora "bambino", con il quale c'è una sintonia solo sessuale. Il suo cappello arancione è l'antitesi del sesso. Personaggio poco riuscito. Il terzo tema, quello dell'adozione, che è poi quello centrale di tutto il film, sembra abbastanza riuscito tranne che per due cose: la prima davvero banale è la frase del fratello naturale che dice a lei (adottiva) con voce strappalacrime "Non sai quanto è stata dura la vita da figlio non adottivo". Si tocca davvero il ridicolo. Questo tema è inoltre un pò pasticciato nel finale dove non si capisce bene se la Hunt abbia adottato una figlia cinese, o se abbia scelto l'inseminazione artificiale. Poca chiarezza o forse solo mia distrazione... andiamo avanti. Il rapporto madre (esplosiva, energica, chiassona, star della tv) / figlia (severamente educata, silenzionsa, garbata) è centrato in pieno, grande interpretazione di Bette Midler. La maternità è il tema che aleggia in sottofondo lungo tutto il film, dalla morte della madre adottiva alla sua stessa "conquista" della maternità, passando per la sua vera madre, e per dei figli/alunni che diventeranno figli/suoi. Insomma, un tema rigirato sotto ogni aspetto e che tocca, in taluni casi, momenti di grande impatto emotivo, in altri, di piattume assoluto. Inoltre, cosa mi vorrebbe signficare il cameo di Salman Rushdie?? La traduzione italiana del titolo originale (Then She Found Me) non vorrebbe mica per caso richiamare Qualcosa è cambiato (film capolavoro valso l'Oscar alla H.H.)?? Tra l'altro Colin Firth sembra preso in prestito da Bridget Jones (non lo si vuole etichettare, ma il suo personaggio non cambia di una virgola) solo con due figli a carico, mentre Helen Hunt non riesce ad uscire dalle proprie drammatiche e a tratti schematiche espressioni, come a ricordarci che non è un film leggero, ma in generale la sua prova da attrice, come sempre garbata e mai troppo eccessiva, non dispiace, il problema è la sua inesperienza da regista, decisamente evidente. Il suo obiettivo era: una commedia brillante dai temi forti e ricca di significati. Il risultato è stato: un dramma matrilineare nel quale si è riso poco, e pianto ancora meno.

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