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Un gioco da ragazze

Regia di Matteo Rovere vedi scheda film

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La recensione su Un gioco da ragazze

di supadany
1 stelle

Bruttissimo film italiano (più o meno si contende con "Parlami d'amore" il premio per il peggior film italiano del nuovo millennio), più che di un gioco si tratta della rappresentazione di un'insulsa e spropositata cattiveria verso tutto e tutti da parte di una giovane di famiglia agiata.

Il motore di tutto ciò non poteva essere più banale (le classiche disfunzioni familiari), ma poi le azioni sono davvero esagerate, accompagnate da diverse scene assemblate in maniera sciatta che risultano ridicole, per colpa anche di un'approssimazione di fondo quasi sconcertante (uno dei vari emblemi di ciò è l'incidente in macchina con la giovane che se la ride soddisfatta dopo aver distrutto l'auto).

Così si piange e si tenta il suicidio solo perchè non si è più ricchi (che messaggio profondo, allora dovremmo tagliarci le vene tutti), si fa di tutto per rovinare anche le amiche, figuriamoci un professore che prova solo a capire l'impossibile, mentre le ragazze si impasticcano in continuazione (l'unica cosa che si "salva" sono alcuni pezzi della colonna sonora) e calpestano tutto ciò che trovano sulla loro strada.

In tutto questo anche i personaggi sono stereotipi di una società vuota dove la morale sta facendo spallate nelle retrovie, tutti hanno le loro colpe (ma metterne insieme così tanti diversi e stupidi è impresa ardua), ed in questo poteva anche funzionare, ma non con la riproposizione utilizzata, troppo piatta e nel contempo anche troppo urlata (vedi per esempio il pianto isterico della moglie del Prof, che francamente rimane un qualcosa di inspiegabile).

Infine non se ne capisce il senso (sempre se c'è) e nemmeno nel finale c'è il classico sussulto buonista, risultando anche moralmente perseguibile (sembra quasi che fare gli stronzi sia l'arma vincente nella vita), con almeno un'altra scena inguardabile (la morte del padre della carogna) che fa letteralmente rabbrividire.

Fastidioso, pericolosamente superficiale e soprattutto (profondamente) sbagliato nel midollo.

 

Matteo Rovere

Regia di matrice televisiva, che si presta ad una brutta storia con superficialità ed inutili ammiccamenti.

Filippo Nigro

Poco credibile.

 

Chiara Chiti

Scialba, un pò è acerba, un pò il ruolo è quello che è.

Nadir Caselli

Suo il personaggio chiave, davvero indigesto, ma pur in una certa mediocrità, almeno lascia intravedere qualcosa.

 

Desirèe Noferini

Molto scarsa la sua prova.

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