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Un gioco da ragazze

Regia di Matteo Rovere vedi scheda film

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La recensione su Un gioco da ragazze

di mc 5
2 stelle

L'idea della visione di "Albakiara" mi ripugnava sicchè vi ho fieramente rinunciato, consapevole di non aver contribuito agli incassi di un evidente crimine cinematografico. Ma siccome nessuno è perfetto, ho ceduto a queste "bad girls", nella convinzione/speranza che almeno la partecipazione alla Festa del cinema di Roma garantisse una minima copertura qualitativa al prodotto. Sbagliai. Non solo: mi toccò assistere alla visione di uno dei piu' beceri film mai visti in vita mia. Trattasi di film talmente antipatico che si fa letteralmente ODIARE. A partire dalle protagoniste, talmente cretine, deficienti ed insulse che in certi momenti vien voglia di zittirle con un calcio in bocca (scusate l'aggressività, di solito non sono così, ma qui si viene davvero portati all'esasperazione). Detto della palese (esibita) stronzaggine delle squinzie in oggetto, va detto che il clima di profonda idiozia si estende a tutti i personaggi, ma proprio TUTTI eh. Dei quali (personaggi) non ce n'è uno che sia un minimo credibile: e questo è un peccato mortale per un film che vorrebbe fotografare (uahahhahaaa!!!) una gioventù che ha perso i valori ed è attraversata indovinate da cosa? ma dal MALESSERE naturalmente! E per rappresentare il MALESSERE te fanno vedè 'ste ragazzette che fanno i pompini nei cessi ai fidanzatini delle amiche, e fanno di tutto per assomigliare a Kate Moss, per esempio sniffando e impasticcandosi. La trama? Eccola. Tre studentesse, tutte di famiglie ricche con tanto di piscina e servitù, sentendosi onnipotenti, vorrebbero conquistare anche ciò che è loro proibito dalle convenzioni e dalla morale (dalla morale, non ho detto dal moralismo). Sicchè alla "capetta" di questa baby-gang je piglia l'uzzolo di portarsi a letto il giovane professore di lettere, proprio perchè il tipo (un personaggio scritto dagli sceneggiatori davvero col c.u.l.o.) appare refrattario ad ogni reiterato tentativo di seduzione. Detta così non rende l'idea....dovreste sentire che popò di dialoghi !! Ok, fermiamoci un attimo: dimostrato che questo film è un delitto, allora, chi è il colpevole di tale scempio? Beh gli attori fanno la loro parte e, se fossimo a teatro, assisteremmo a delle sollevazioni popolari con tanto di gente che lancia uova e pomodori verso il palco...compreso un attore navigato come Filippo Nigro, che qui fa più che altro compassione. Sulla carta, il responsabile è sempre "chi ci mette la firma", cioè il 25enne regista Matteo Rovere, ma io preferirei bastonare altre due personcine che non possono mica pensare di cavarsela così a buon mercato. Alludo ai due simpatici sceneggiatori. Una è Teresa Ciabatti, già rea di aver steso le sceneggiature di due pietre miliari come "Ho voglia di te" e "Tre metri sopra il cielo" (aiuto, sto per vomitare). Ma il meglio è il suo compare, Sandrone Dazieri, uno che non bisogna inventarlo perchè, purtroppo, c'è. Il Dazieri è noto per le sue origini, avendo egli preso le mosse dal brodo culturale del "Leoncavallo" (con tutto il corollario di anarchia e antagonismo, come nelle migliori favole). Anche se poi il simpatico Sandrone negli anni successivi i soldi veri li fa pubblicando una serie di acclamatissimi gialli per Mondadori. Senza rancore, "compagno Sandrone", ma tu nasci al Leoncavallo e poi finisci a scrivere 'ste cagate di sceneggiature, ma ti pare bello tutto ciò? Io al posto tuo mi vergognerei. Ho colto in diverse recensioni un opportuno richiamo, che condivido, ad una pellicola americana passata quasi inosservata sui nostri schermi nel 2003, "Thirteen" (con una bellissima, e allora poco piu' che bambina, Evan Rachel Wood): quel film, che mi è rimasto a lungo nel cuore, trattava più o meno gli stessi argomenti della pellicola di cui stiamo parlando, ma con qualche tonnellata di sensibilità e di talento in più. Malessere giovanile? Ma per piacere...Alla protagonista di questo film servirebbero solo poche cose. Un bel paio di ceffoni ben assestati e poi un medico. Ma di quelli bravi.
PS: in un simile contesto mi duole perfino segnalarlo, ma in una modesta parte, appare (lei sì, bella e bravissima come sempre) la splendida Valentina Carnelutti. Ma che ci fai, Valentina, in questo film??
Voto: 1

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