La recensione su Che. Guerriglia

di supadany

8 stelle

VOTO : 7+.

Secondo capitolo dedicato alle gesta del rivoluzionario per autonomasia, ambientato fin dalle prime immagini, nell’avventura boliviana.

Il tono è molto diverso, mentre nel primo film si respirava fin da subito l’aria della vittoria, con un popolo partecipe ed un’avanzata gloriosa verso la liberazione, qui il cammino è fin da subito improbo, un po’ per l’indifferenza della popolazione locale, un po’ per ostacoli militari più organizzati ed attrezzati.

Così il percorso intrapreso diventa un doloroso viatico verso la sconfitta finale, cesellato da momenti drammatici e difficili, fino alla morte (ottima la scelta soggettiva della ripresa in questo frangente).

La narrazione è ancora una volta molto convincente, fluida e didattica, mentre le ambientazioni sono sempre molto suggestive, con diverse sequenze davvero notevoli, soprattutto nella prima parte, dove sono quasi perfette.

Così, insieme al primo film, costituisce un dittico di assoluto valore, dove lo spettacolo hollywoodiano viene relegato in secondo piano (il vero spettacolo è la storia in se, anche durante la battaglia pre conclusiva), per privilegiare il contenuto umano ed il personaggio con il suo enorme fascino e carisma che qui si ritrova solo, ma non per questo titubante nelle sue convinzioni.

Poi, personalmente, preferisco il primo film, probabilmente perché più solare e positivo, mentre qui le connotazioni sono fatte, per forza di cose, di un’altra cadenza, anche se oggettivamente questo è più difficile proprio perché più doloroso.

In ogni caso, siamo di fronte ad un altro buonissimo lavoro, promosso senza riserve.

Su Steven Soderbergh

VOTO : 7+.
Cambiano i toni rispetto al film precedente, ma la regia rimane sempre molto convincente, sia per la fluidità del racconto, sia per la bellezza delle riprese.