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Death Race

Regia di Paul Anderson vedi scheda film

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La recensione su Death Race

di Stuntman Miglio
6 stelle

Niente apocalisse nel 2012, quello che avrà fine è solo il concetto di privacy, divorato dall' era "Internet" dove tutti vogliono vedere e sapere tutto di tutti. Alla disperata ricerca di emozioni forti da vendere ad un pubblico insanamente voyeur, nasce la death race. Ideata da un avido e gelido direttore di carcere con i tacchi a spillo, la gara mortale vede il confrontarsi su pista di piloti-detenuti al volante di vetture uscite dritte, dritte dall' immaginario di George Miller e del suo "Mad Max". L' idea è quella di gareggiare per tre giorni finchè, per dirla all' Highlander,  ne resterà soltanto uno. Proprio così perchè la competizione è ad eliminazione diretta e con eliminazione s' intende quella fisica del concorrente ad opera di esplosioni, incidenti provocati, colpi d'arma da fuoco di grosso calibro, entrate in pista di tir assassini e chi più ne ha, più ne metta. La morte in diretta fa ascolto più di qualsiasi altra cosa, ecco perchè the show must go on anche quando l' eroe (mascherato) più quotato - tal Frankenstein - non sopravvive alla sua quinta gara. Il pubblico lo acclama per un' ultima gara, quella dopo la quale potrebbe ottenere la libertà ma come soddisfarli ? Semplice, si prende un pilota in libertà, lo si incastra per l' omicidio della moglie ed ecco che il beniamino su quattro ruote torna in vita nei panni di un granitico Jason Statham.
Ispirato ad un lavoro di Corman, il film di Paul Anderson è un action realizzato dignitosamente che rimanda alla serie b del passato (scenari e protagonista mi hanno ricordato un pò quelli de "L' implacabile"), politicamente corretto nel mandare al massacro un gruppo cosmopolita di psicopatici, caratterizzato da un buon ritmo ed infarcito delle classiche battute da macho. Il soggetto è quello che è, l' incipit sociologico è solo un pretesto per gare automobilistiche senza esclusione di colpi ma il risultato è in sè godibile e sufficientemente avvincente nonostante un finale troppo frettoloso e conciliante. Cast funzionale con la coppia "Ringo boys" Statham-Gibson che la fa da padrona ; Joan Allen è perfettamente odiosa mentre la miglior carrozzeria (visto che siamo in tema) va sicuramente attribuita a Natalie Martinez. Intrattiene ma non lascia il segno.

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