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Changeling

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Changeling

di munnyedwards
8 stelle

Forse è una grossa banalità sostenere che la grandezza del cinema di Eastwood vada ricercata nella sua estrema semplicità, in quel suo modo leggero ma allo stesso tempo potente di raccontare e di emozionare, a volte però è proprio nell’ovvio che si nasconde la verità.

In realtà dietro i successi artistici del vecchio Clint c’è solo la consapevolezza dei saggi, di quelli che sanno come gira il mondo ma che soprattutto conoscono la tecnica, i segreti del mezzo cinematografico e le sue infinite potenzialità, a ben vedere non potrebbe essere altrimenti per uno che è sulla breccia da piu di 60 anni.

Per Eastwood quindi non ci sono piu segreti, nessun dubbio o incertezza nella messa in atto del processo filmico, tutto fila liscio con estrema naturalezza, al punto che un film come Changeling può persino apparire, ad una prima e disattenta occhiata, come un opera semplice e forse anche scontata.

 

Angelina Jolie

Changeling (2008): Angelina Jolie

 

E invece non è così, perché dietro la semplicità di un plot classico e di una messa in scena rigorosa e fluida c’è il talento clamoroso di un autore che passa con naturalezza dal dramma al giallo, dal film di critica sociale al legal-thriller, ci troviamo di fronte ad una mutazione continua che non solo caratterizza la pellicola ma che fa di questa ventottesima fatica di Eastwood un film notevole e complesso.

Nell’america degli anni’20 una giovane madre lotta contro le istituzioni che la vogliono ingannare, suo figlio è stato rapito ma dopo cinque mesi di indagini la polizia non fa altro che consegnarli un bambino tutto nuovo, ovviamente non è il suo bambino ma un furbetto impostore pronto a tutto, per la combattiva Christine Collins (Jolie) dimostrare un fatto così ovvio e naturale non sarà però possibile e alla fine verrà addirittura rinchiusa in un ospedale psichiatrico.

Il film inizialmente si concentra sul dramma di questa donna e sulla sua incapacità di uscire da un incubo paradossale ma tremendamente reale, non c’è sofferenza maggiore per una madre che quella di perdere il proprio figlio e di non sapere se sia vivo o morto, Eastwood affronta questo tema con grande dignità, senso pratico e rispetto, non si concede mai a facili sentimentalismi ed evita qualsiasi ricatto emotivo.

L’interpretazione della Jolie è sentita ma equilibrata, in bilico tra dolore e coraggio evitando facili isterismi, il suo è un personaggio non facile da interpretare ma l’attrice dimostra di saperlo  gestire nel migliore dei modi, una prova assolutamente convincente per la bella e brava Angelina.

 

Angelina Jolie, Clint Eastwood, Gattlin Griffith

Changeling (2008): Angelina Jolie, Clint Eastwood, Gattlin Griffith

 

Ma dietro alla potenza narrativa di Changeling c’è ancora una volta la mano del vecchio leone Eastwood, sorprende la naturalezza con cui a metà film il regista cambia registro buttandosi sul thriller e sull’inchiesta, la facilità con cui inserisce nuovi personaggi (il poliziotto della minorile che risulterà decisivo, l’avvocato di grido) sviluppando nel contempo percorsi alternativi, tutto questo senza perdere un briciolo di vigore e di uniformità stilistica.

Merito anche, è bene evidenziarlo, dell’ottima sceneggiatura di Michael Straczynski, il quotato fumettista parte da una storia veramente accaduta e da documenti processuali attendibili (sembra incredibile ma è cosi) ma non si ferma in superficie, massima è la cura nella presentazione di tutte le figure in scena e del contesto storico in cui si muovono, un affresco nel complesso molto solido e sfaccettato che pur non giovandosi di ritmi sostenuti coinvolge dall’inizio alla fine.

Changeling rappresenta quindi l’ennesimo centro di Eastwood ma questo ormai non fa piu notizia, un regista che mescola con semplicità vecchio e nuovo risultando sempre credibile ed efficace, forse ci troviamo di fronte all’ultimo esponente di un cinema che non esiste più, di una filosofia dell’immagine (di una poetica) destinata a scomparire…anzi, forse gia scomparsa.

Tuttavia ogni volta che vedo un suo film mi riconcilio con la settima arte e Clint è uno dei pochi capace di fare questo, con leggerezza e malinconia, con potenza e rigore, classico fra i classici e per questo immortale. 

Voto: 8    

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