La recensione su Sanguepazzo

di supadany

8 stelle

VOTO : 6/7.

Marco Tullio Giordana conferma con questa opera di essere un artista capace e che soprattutto non ama le storie semplici ed affabili verso il grande pubblico.

Realizza infatti un melodramma scorbutico, su due personaggi di spettacolo popolari durante la Seconda guerra mondiale, sul loro tormentato amore, tra vizi e virtù con sullo sfondo un'Italia che dopo il boom economico dell'era fascista si apprestava a crollare, insieme alla superpotenza tedesca, sua alleata.

Il film è costruito partendo dalla fase pre finale, con i due protagonisti (Zingaretti ed una Bellucci, che finalmente, per una volta, dimostra di non essere solo bella) che si consegnano ai partigiani i quali dovranno decidere che fare di loro, se giustiziarli o meno, in seguito alle accuse rivoltegli.

Nel presente di prigionia vengono inseriti i flashback che ricostruiscono col tempo la vicenda dei due, piena più di momenti difficili che di felicità, con in mezzo il terzo incomodo (interpretato da Alessio Boni, un pò l'attore feticcio degli ultimi film di Giordana), ormai partigiano che cerca di salvare l'amata da una sentenza già scritta.

Toccante ed intensa la scena finale con i protagonisti che, mano nella mano, camminano per una strada buia e piena di macerie.

Nel complesso la storia risulta ricca, la messa in scena curata, si manifesta una buona abilità filmica, ci sono tante cose da mostrare, dall'altro c’è anche una lunghezza in ogni caso un pò eccessiva, anche perchè ci sono dei momenti un pò troppo dilatati che andrebbero bene se il film non durasse 150 minuti, mentre così un pò risultano pesanti alla lunga.

Detto questo la considero un'opera importante, diretta con bravura e coraggio, imperfetta, ma emozionale ed originale per il tipo di cinema che si produce oggi.

Un pò fuori tempo massimo insomma, ma ancor più meritevole proprio per questo motivo.