Regia di Noah Baumbach vedi scheda film
Noah Baumbach è un giovane regista americano che in precedenza si era fatto notare, almeno in patria, con Il calamaro e la balena (da me non visto). Questo Margot at the wedding si inserisce in una linea di cinema attento alle dinamiche psicologiche di personaggi in crisi e nevrotizzati da esperienze spesso traumatiche ed umilianti vissute in seno a famiglie disfunzionali. A me ha ricordato La cienaga dell'argentina Lucrecia Martel, film per molti versi simile, per quanto più tragico nel fondo, e più maturo cinematograficamente (La cienaga in italiano vuol dire "il pantano", e anche qui i personaggi sono immersi in una metaforica palude da cui non riescono ad uscire). Qui ci si affida molto al consumato mestiere degli attori, con una gara di bravura fra la Kidman e Jennifer Jason Leigh (fidanzata del regista, se non sbaglio), e il microcosmo umano in questione è generalmente credibile, con un campionario assortito di fallimenti e frustrazioni. Peccato però che in certi momenti si affacci un sospetto di compiacimento e di eccesso un pò troppo calcolato nella stramberia di alcuni personaggi (cosa che non accadeva mai nel film della Martel). Bello e piuttosto singolare il finale, che chiude il discorso in maniera improvvisa, senza chiarire possibili sviluppi della trama. voto 7
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