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Presagio finale

Regia di Mark Fergus vedi scheda film

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La recensione su Presagio finale

di supadany
6 stelle

VOTO : 6++.
Diciamo subito che questo “Presagio finale” (a proposito, molto più enigmatico e accattivante il titolo originale “First snow”) non è un film sconvolgente, ma al contempo riesce anche a creare alcune suggestioni efficaci, soprattutto nella parte finale ha il merito di chiudersi senza ricercare il colpo ad effetto, ma nel modo più semplice e consono alla strada tracciata fin dalle prime battute.
Jimmy (Guy Pearce) è uno spregiudicato venditore con un passato alle spalle tutto fuorchè encomiabile, ma per il futuro ha idee chiare che crede saranno assai redditizie.
Un giorno però s’imbatte in un indovino (J.K. Simmons) che, oltre a rivelargli dettagli banali che puntualmente si verificheranno, insinua in lui il dubbio che la sua vita non sarà lunga e prosperosa come si immagina e che sarà al sicuro solo fino all’arrivo della prima neve stagionale (e non manca molto).
Così prima si preoccupa per un piccolo problema al cuore, ma soprattutto cade nell’ansia quando comincia a subire minaccie dall’ex collega venditore (e amico), appena scarcerato dopo un affare finito male nel quale erano soci.
Il film si concentra quasi esclusivamente sulla vita, e gli affetti, della figura di Jimmy (un più che discreto Guy Pearce), costruendo un percorso che si prende i suoi tempi senza cercare inutili spettacolarizzazioni (altrimenti sarebbe potuto essere un “Final destination” al singolare) in un lento (forse un po’ troppo nella prima ora) crescendo che culmina nell’ultima parte che lascia soddisfatti.
In questa fase riesce a essere doloroso, dolce e sensibile nel mettere le cose a posto (belle le scene con il collega interpretato da William Fichter e con la compagna Piper Perabo), dopo una vita scriteriata, prima che il rischio divenga troppo alto, convulso nel tentativo di salvarsi (quando si barrica in un motel, ma il fato non si imbroglia), suggestivo l’arrivo della neve che da un tocco mistico al paesaggio.
Insomma un film particolare che pare sincero, che probabilmente non sempre riesce a solleticare l’attenzione, ma che trova anche vie espositive di tutto rispetto, soprattutto quando questo serve sul serio (il finale è quasi sempre il momento più delicato per un film).
Complessivamente quasi discreto, in pratica per me una piccola rivelazione (non ci puntavo molto). 

Su Mark Fergus

VOTO : 6++. Tratta con un buon tatto una storia che sarebbe potuta essere decisamente ordinaria, ma alla quale riesce a regalare alcune sfumature interessanti.

Su Guy Pearce

VOTO : 6,5. Bel personaggio, ricco di sfumature (brillanti, cupe, furbizie, paura, ansia), che lui riesce a fare trasparire piuttosto bene.

Su Piper Perabo

VOTO : 6. Carina e semplice.

Su J.K. Simmons

VOTO : 6++. Enigmatico, forse un pò troppo, e si poteva probabilmente dedicargli qualche spazio in più.

Su William Fichtner

VOTO : 6. Fa da contorno come spesso gli capita.

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