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The Love Guru

Regia di Marco Schnabel vedi scheda film

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La recensione su The Love Guru

di mc 5
6 stelle

Allegra e coloratissima sarabanda pop oppure stupida compilation di gag inutili e sciocchine? Ai posteri la sentenza? Ma no, cerchiamo di dare, qui ed ora, uno straccio di risposta. La risposta più facile è quella che colloca la verità nel mezzo. E credo proprio che il mio giudizio vada in quella direzione. Ma, a monte di tutto, bisogna tenere ben presente un concetto basilare: questo film (ma il discorso va esteso a tutti i film comici-parodistici made in USA) critica, parodizza e sbeffeggia prodotti culturali, situazioni e schemi mentali tutti squisitamente americani. Sicchè, quello che a noi europei arriva di film come questo è più o meno la metà dei concetti che vi sono espressi. D'accordo, con la globalizzazione il cinema americano esprime ora concetti e mentalità universali, ma per quanto riguarda il cinema comico-parodistico, dalle "Pallottole Spuntate" agli "Scary Movies", questo si rifà a modelli troppo tipicamente americani perchè noi europei possiamo goderne appieno. Sto pensando per esempio ai continui riferimenti che vengono evocati a popolarissimi show televisivi USA (sia sport che varietà) di cui noi non sappiamo proprio niente. Ecco dunque che una gran parte delle battute di questo film, pungenti fin che si vuole, ma per noi girano a vuoto. Premesso che non sono un fan di Mike Myers e che il suo unico film che ho visto la mia memoria l'ha in gran parte rimosso, qui mi sono trovato di fronte ad un film che pare più che altro un gigantesco "Mike Myers Super Show", quasi una mega puntata di una sit-com televisiva incentrata su un noto comico. L'uomo ha indubbiamente un talento enorme, lo si vede da come domina lo schermo dalla prima inquadratura all'ultima, esprimendo una vitalità artistica incontenibile, una vera esplosione di gag, battute, allusioni, tic facciali, mimiche, insomma un fiume in piena che quasi stordisce lo spettatore. Un geniaccio, dunque, ma con dei limiti. A parte il rischio più ovvio per un mattatore, quello di sfiorare la gigionerìa, io ho avuto a tratti la percezione che l'arte di Myers sia talmente autocompiaciuta ed autoreferenziale che si ha come l'impressione che spesso il nostro "se le canti e se le suoni"...non so se rendo l'idea. Qui da noi le ultime tracce di Myers risalivano al lontano 2002 ("Austin Powers-Goldmember") dopodichè fu il silenzio, ma in America il nostro ha avuto un fortissimo rilancio donando la voce al popolarissimo cartoon "Shrek". Il film suona inequivocabilmente come una pungente critica alla mania tutta americana dei Guru di derivazione culturale-religiosa orientale, personaggi bizzarri che si dichiarano portatori dei più ridicoli messaggi mistici e che diventano miliardari scrivendo libri new-age imperniati sul nulla, sfruttando cinicamente la povertà di spirito di milioni di persone sole e in cerca d'aiuto. A proposito...come mai nessuno fa un film che prenda per i fondelli, anzichè quelle ridicole macchiette che sono i Guru, tutto il Sistema della Chiesa di Scientology? Bella domanda, eh?! Scientology è ormai talmente potente ed infiltrata ad Hollywood che nessun pazzo oserebbe mai criticarla: questa è la TRISTISSIMA verità. (Comunque, io resto qui ad aspettare quell'ipotetico pazzo per abbracciarlo e stringergli la mano). Ma torniamo la nostro Guru Pitka (questo è il suo nome). Evidentemente Myers aveva puntato tutto su questa sua nuova creatura (è anche sceneggiatore del film) che peraltro aveva già "rodato" in alcuni teatri di New York. Ma pare che i risultati al botteghino non siano stati quelli sperati. E anche qui da noi il film è uscito sottotono, senza uno straccio di promozione e in una stagione morta. Volendo, si potrebbe poi analizzare il tipo di comicità di Myers, che alla fine risulta essere di grana piuttosto grossa, con spiccate tendenze alla volgarità. Se da una parte divertono certi riferimenti pungenti al sistema mediatico americano, però non si può non rilevare che un certo umorismo "di pancia" è piuttosto discutibile. Ma non dimentichiamoci che Myers è un istrione, un mattatore e, dunque, prendere o lasciare, questo è l'uomo. Da segnalare il solito bel faccino bamboleggiante di Jessica Alba: la ragazza è carina da morire, ma quando l'età non le consentirà più di bamboleggiare, cosa farà? cambierà mestiere? Comunque, con l'aiuto eventuale della chirurgia estetica, credo che potrà bamboleggiare ancora molto a lungo. Justin Timberlake: ma non era un cantante? Qualcuno gli ha spiegato che non ci improvvisa attori? Comunque qui assomiglia in modo bizzarro a Eugene Hutz, il leader dei Gogol Bordello! Ben Kingsley appare in un ruolo trasudante volgarità e si affida ad un repertorio un pò da guitto ma...1) il suo personaggio può esser letto in un'ottica satirica se pensiamo al suo "premio Oscar" con "Gandhi"...2) questo ruolo così "basso" testimonia in favore della estrema versatilità dell'attore. E concludiamo con ciò che è senz'altro la cosa più riuscita del film: i "numeri" musicali, di ottimo livello e piacevolissimi: in particolare segnalo la vivace sequenza finale, che potrebbe esser vista come un magnifico coloratissimo videoclip, in cui vediamo una scatenata interpretazione corale dell'intramontabile "The Joker", di Steve Miller.
Voto: 6/7

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