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Il Cavaliere Oscuro

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Il Cavaliere Oscuro

di rocky85
8 stelle

Difficile aggiungere qualcosa di nuovo su un film così ampiamente discusso e recensito, ma senza leggere altro provo a dire la mia. Va innanzitutto detto che tra i tanti supereroi trasportati dalle pagine del fumetto alle immagini del cinema, Batman è, in partenza, sicuramente uno dei più interessanti, perché personaggio ricco di sfumature e adatto a varie interpretazioni. Con la sua trilogia, Christopher Nolan ha compiuto una operazione molto importante, spostando l'asse delle moderne trasposizioni cinematografiche sui supereroi. Dopo i due "filmacci" diretti da Joel Schumacher, Nolan azzera tutto e riparte da capo. Ricollegandosi così ai primi due capitoli diretti da Tim Burton (l'ottimo Batman del 1989 e il bellissimo Batman - Il ritorno del 1992, che a mio avviso si avvicina al capolavoro nonché miglior film di sempre su un supereroe) ed ispirandosi alla (re)interpretazione "batmaniana" data da Frank Miller con il fumetto Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Nolan realizza tre blockbuster fracassoni e spettacolari, ma ricolmi di un'anima. Il suo intento è esplorare il personaggio Batman/Bruce Wayne mettendone in risalto la cupezza, la figura tragica e vendicativa, i suoi dissidi interiori. Inoltre l'attenzione si sposta su una Gotham City che pullula di criminali ma anche di diseredati e reietti (e qui il collegamento con quanto già affrontato da Tim Burton. Il primo capitolo di questa nuova trilogia, Batman Begins, esplorava la personalità di Bruce Wayne e i motivi della sua trasformazione in Batman e introduceva i personaggi secondari del maggiordomo apprensivo Alfred, del bonario e tenace commissario Gordon, della dolce Rachel e del fedele Lucius Fox. Ma Batman Begins era forse limitato proprio da questa esigenza introduttiva. Con Il Cavaliere Oscuro, invece, si può ritenere che cominci in maniera vera e propria la saga. Perché più libero di narrare una storia, di mostrarci le oscurità del carattere dell'uomo-pipistrello, di calarsi nei meandri della notte e di un carattere irresistibilmente attratto dal lato oscuro della legge. Inoltre Nolan comincia a rivolgersi all'epica: l'uso della colonna sonora di Hans Zimmer e James Newton-Howard, in tal senso, è indicativo ed essenziale per lo sviluppo del film, accompagnamento costante dell'incalzare dell'azione e della tragicità di una lotta Bene/Male che raggiunge l'apice in tutta la parte finale. Nolan riesce a ribaltare sempre gli eventi, tenendo altissima la concentrazione dello spettatore nonostante la lunga durata. Spettacolare, roboante, stupefacente in molte sequenze, fin dal memorabile incipit che cita Michael Mann (Heat) e Spike Lee (Inside Man), dotato di un immaginario visionario e potentissimo, Il Cavaliere Oscuro propone un discorso non banale sulla violenza e sull'ambivalenza Bene/Male. "Muori da eroe o vivi abbastanza per diventare il cattivo": Batman se ne rende conto e, nel finale, sceglierà la seconda via pur di non infangare il personaggio del procuratore distrettuale Harvey Dent, diventato nel frattempo il perfido Due Facce. In tutto ciò, non si può fare a meno di non essere influenzati dall'interpretazione di Heath Ledger nel ruolo di Joker, alla sua ultima prova prima della tragica e prematura scomparsa. Ledger si discosta dal modello tracciato da Jack Nicholson nel "burtoniano" Batman, per mostrarci un Joker tragico e folle, anarcoide violento che si definisce un "agente del caos", perchè "il bello del caos è che è EQUO". Altra lettura politica importante quella che ci propone Nolan, in un film che può essere sviscerato e analizzato all'infinità.

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