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Il Cavaliere Oscuro

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Il Cavaliere Oscuro

di mc 5
8 stelle

Nell'affrontare il commento di questo film mi è capitata una cosa singolare: avevo già steso le mie note critiche, quando ho sentito la necessità di annullare tutto quanto e rivedere il film una seconda volta, ripartendo quindi da zero con la mia recensione. Cos'era accaduto? Avevo la percezione di aver ecceduto in severità nel mio giudizio critico, e probabilmente ciò era da addebitare alle non perfette condizioni psicofisiche del sottoscritto durante quella visione. Succede. L'opera è imponente, autorevole, di grosso peso specifico, una sorta di parola definitiva nel genere action-noir. L'inizio è da antologia, quasi una lezione di cinema d'azione: è la memorabile scena dell'assalto alla banca (godetevela quella sequenza, io la rivedrei in loop per ore!), forse addirittura la cosa più riuscita del film. Dopo una sequenza così azzeccata è inevitabile che la tensione si sgonfi un pò, ma bisogna dire che questo senso di "pericolo" e di dramma si mantiene costante per tutte le oltre due ore e mezza di durata. Ecco, a proposito, il solo neo di quest'opera così seducente è forse proprio la durata: una ventina di minuti in meno avrebbero giovato senz'altro al risultato finale. La mano di Christopher Nolan è sicuramente felice, a dominare un film il cui pregio principale è quello di riuscire a farsi prendere sul serio nel suo lato cupo e malinconico, senza mai scadere nel banale. Ho colto in rete alcuni commenti di utenti in cui ricorre spesso il nome di Michael Mann, nel senso che molti si sono chiesti cosa ne sarebbe stato di questo film se dietro la macchina da presa ci fosse stato Mann. Domanda non banale nè retorica, ma forse poco opportuna, perchè in fondo Nolan ha lavorato benissimo e, se certe inquadrature urbane notturne girate da Mann avrebbero avuto un sapore piu' "alto", meglio abbandonare i "se", che non ci portano da nessuna parte. Anche se devo confessare che un pensierino a Mann ce l'ho fatto pure io...Ma poi dopotutto ogni regista ha il suo stile. Questo film si mangia in un solo boccone tutti i superEroi che lo hanno di poco preceduto nelle sale, da Hulk ad Iron Man. Questi ultimi, di fronte alla cupa maestosità di Batman, e al sostanziale "peso" dell'opera, appaiono niente di più che innocui e leziosi giocattoloni tecnologici hollywoodiani. Io adesso non vorrei infierire, ma l'uomo che diventa verde con addosso i suoi bragoni elasticizzati e il capitano d'industria che ci marcia a fare il dandy un pò sciocchino, di fronte ad un Bruce Wayne tormentato dai dubbi e che non conosce pace interiore, beh quasi scompaiono nel nulla e si configurano ancor di più come meri progetti commerciali. Qui non c'è spazio per le stupidaggini, questo è un film maledettamente oscuro (fino all'ultimo non si sapeva se sarebbe uscito in sala col divieto ai minori), gravato da una diffusa percezione del fascino del Male, del suo carattere destabilizzante e della cifra anarco-nichilista del Male stesso. Sì, perchè questo è un film dove il Male ruba la scena al Bene, dove il Male viene perseguito ma anche esaltato enfatizzandone le gesta e configurandone l'estrema deriva anarchica. Chiaro che mi sto riferendo al Joker: un ruolo, quello rivestito da Ledger, che oltre a soppiantare in un soffio quello analogo di Jack Nicholson, è destinato ad entrare nelle antologie del cinema. Io non sono in grado di giudicare se sia opportuna la ventilata candidatura di Ledger all'Oscar, forse la mossa sa un pò troppo di consolatorio. Ma possiamo senz'altro affermare che una performance così vibrante e creativa ha pochi uguali nel cinema contemporaneo. Tanta è l'intensità e il livello di coinvolgimento dell'attore, che ho pensato al Dracula di Bela Lugosi. Mi rendo conto che l'accostamento suggerisce infinita tristezza, dato che la sorte ha accomunato i destini di due uomini entrambi talmente esaltati (termine che non sto assolutamente usando in accezione spregiativa) nel rappresentare la finzione sulla scena, da caderne vittima, da farsene divorare, come se sulla Terra per essi non esistesse altro al di fuori della propria Solitudine d'Artista. Un destino tremendo che evidenzia anche una debolezza umana di fondo nell'affrontare la vita vera, ma nessuno può permettersi di giudicare perchè nessuno di noi umani è esente da debolezze, nessuno di noi è invulnerabile. E, scusatemi la parentesi probabilmente patetica ma sincera, io credo che Ledger, ovunque egli sia ora, deve idealmente essere piu' che fiero del suo aver toccato un apice di eccellenza che pochi attori si sono potuti permettere. Le smorfie del suo Joker, quei suoi strani risucchi, le pause improvvise, la camminata a tratti caracollante, insomma una caratterizzazione semplicemente magnifica, che oltretutto (incredibile a dirsi) non sfiora MAI il sospetto di "gigioneria"...sospetto che invece, a priori, si delinea come realtà se pensiamo al Joker di Nicholson, le cui "facce" erano solo repertorio di un istrione navigato, ma ben lontane dalla vibrante creatività di Ledger. Dicevo prima del costante clima teso e cupo che attraversa tutta l'opera, senza alcun cedimento, il cui sostanziale merito è dell'impronta leonina di Christopher Nolan, ma non dimentichiamo che questo è anche un film d'Attori, reso grande da una serie di professionisti di razza qui al loro meglio. Tutte le star offrono prove solidissime e inattaccabili. Christian Bale è ormai da molti considerato il prossimo erede di De Niro al ruolo di "numero uno" di Hollywood. Di Ledger ho già detto e non voglio aggiungere altro, dato che ho già abbondantemente sfiorato la retorica. E poi c'è la vera sorpresa del film: Aaron Eckhart. Le critiche sono pressochè unanimi nel rilevare lo scatto di qualità di Eckhart con questo personaggio ricco di risvolti a cui egli ha fornito una cifra di intensa follìa che pochi -credo- si aspettavano da lui. Questo attore con questo aspetto da "energumeno figo che fa surf" ci ha sorpresi un pò tutti, evidenziando doti drammatiche che forse fino ad ora non avevano trovato l'occasione giusta. Maggie Gyllenhaal, al solito bella e seducente, ma forse -fra cotante stars- è l'unica ad essere leggermente sottotono. Morgan Freeman efficace ed autorevole come di norma, anche se alle prese con un ruolo ridotto. E per ultimi ho tenuto i miei due preferiti (mancava solo William Hurt perchè si configurasse la mia "triade" favorita!). Gary Oldman è di una bravura clamorosa che neanche trovo le parole per descriverla. Da applausi. Quanto a Michael Caine, ribadisco il mio punto di vista che ogni volta -noiosamente- ripeto: lo considero il più grande attore vivente.
Finalmente, dopo la visione di questo "Batman" e di "Hellboy 2", la mia tensione nervosa di appassionato cinefilo è scesa a livelli accettabili: date le mie alte aspettative ero timoroso di subire due delusioni e invece, al contrario, prove superate col massimo dei voti. Sia Del Toro che Nolan promossi con lode. Due opere altissime e -non dimentichiamolo- nel contempo due blockbuster popolari ai vertici del box-office. Mi ritengo soddisfatto.
PS: visto che figo il motorino di Batman? Che dite, non è l'ideale per spostarsi in città??
Voto: 10

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