Regia di Michele Soavi vedi scheda film
La prima parte è piuttosto riuscita. Anche il meccanismo poliziesco (ispirato a vicende purtroppo reali) funziona. Il versante sentimentale è meno approfondito ed alcune caratterizzazioni (il magistrato ottuso) cedono allo stereotipo. Nella seconda parte, tutta la sceneggiatura sbraca un po' nell'americanata. Si deve, però, riconoscere agli interpreti - e a Dino Abbrescia ancora più che a Kim Rossi Stuart - di reggere bene i personaggi loro affidati.
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