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Interview

Regia di Steve Buscemi vedi scheda film

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La recensione su Interview

di lao
4 stelle

La specie uomo è scomparsa, al suo posto ovunque organismi geneticamente modificati e adattati al totalitarismo mediatico predominante, replicanti in cui la coscienza residuale del male e del bene è un alimentatore artificiale indispensabile alla costruzione dell’identità simulata senza la quale il meccanismo coercitivo si inceppa: per averne la prova, è sufficiente isolare due persone nella stessa stanza, una di sesso femminile e l’altra di sesso maschile, entrambi eterosessuali e infelici, e verificare nel microcosmo esemplare l’agonia nelle reazioni e nei comportamenti della natura e l’annientamento dei concetti di intimo, di malattia e di dolore. L’altro, il vicino, l’ospite, il potenziale amico o amante è diventato pubblico senza volto, le confessioni esibizioni e le conversazioni confidenziali interviste. Interview intitola appunto così Steve Buscemi il suo omaggio/remake al cineasta olandese Theo Van Gogh. pronipote del pittore e assassinato da un pazzo per aver criticato il maschilismo islamico: la pellicola infatti nel suo schematismo estremistico mette in luce come l’invadenza esasperante nel linguaggio quotidiano dei mass media abbia svuotato internamente la libertà d’espressione, sottraendole i contenuti, nel furto dei quali si è complici e vittime nello stesso tempo. Il loft newyorkese nel quale il giornalista politico Pierre/ Buscemi è costretto a stare faccia a faccia con la stellina della TV e del gossip Katya/Miller non si trova a una distanza siderale dalla piazza virtuale che arma la mano del fanatico estremista o muove la matita del cittadino elettore ed è proprio tale subdola contiguità climatica a costituire l’aspetto allarmante della logorroica performance dei due attori nello statico apologo: stare insieme, per poche ore o una vita intera, per le strade di una metropoli o al chiuso in un confortevole salotto, significa torturarsi in una estenuante schermaglia verbale o fisica a cui cultura, classe sociale o modelli introiettati danno o sottraggono dignità e impeccabilità formale. Argomentazione logica di un pensiero, disponibilità all’ascolto, comprensione e infine attrazione erotica appartengono a un passato irrecuperabile: la verità magari è al fondo di una bottiglia, che nessuno ha più sete a sufficienza per vuotare.
Mio blog..http://spettatore.ilcannocchiale.it

Cosa cambierei

lo averi reso meno statico. il movimento e la visione d'insiem avrebbe reso più calzante la fenomenologia illustrata dalla pellicola

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