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Shooting Silvio

Regia di Berardo Carboni vedi scheda film

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La recensione su Shooting Silvio

di mm40
4 stelle

Triste risultato per un paio di idee discrete e però male assortite e peggio ancora messe in pratica. Lo spocchioso protagonista (il personaggio, già presuntuoso dal nome: Kurtz) ben si accosta alle gravi incapacità recitative dell'attore (Federico Rosati), nel resto del cast c'è qualche elemento dignitoso (non si discute chiaramente il cameo di Haber), ma anche tanto canile in libertà. Idee positive, ad ogni modo: strutturare una trama (di pura fiction) attorno alle malefatte materiali e morali del Cavaliere, andando oltre il classico documentario o film di denuncia; raccontare 'ad alzo zero' - senza interferenze, in maniera diretta e quindi brutale - il punto di vista dei giovani italiani sulla catastrofica situazione socio-politica nazionale ad una dozzina d'anni dall'ingresso di Berlusconi in parlamento. Purtroppo entrambi gli interessanti spunti vengono mortificati da una storia scritta malissimo (del regista, Carlo Durante e Daniele Malavolta), farcita di banalità (il quasi trentenne intellettualoide frustrato che vuole sfondare ad ogni costo, tutta roba stravista già) e frangenti dalla logica traballante (un ragazzo vuole uccidere Berlusconi e allora va a chiedere la benedizione di Travaglio: giustamente, il giornalista partecipa sorridendo all'operazione, ma spiega l'inutilità del gesto). Un'altra comparsata che Carboni rincorre invano per tutta la pellicola è quella di Nanni Moretti, che però viene solamente evocato dalle presenze di Remo Remotti e di Sofia Vigliar, attori da lui utilizzati, e dalla sequenza-citazione in Vespa di Caro diario; cosa c'entri invece la presenza di Erlend Oye dei Kings of convenience, invece, è puro mistero, un altro elemento che fa dubitare della coerenza logica del prodotto sotto il profilo puramente artistico. Buona invece la verve polemica, assolutamente da premiare (e che è costata la rinuncia da parte di Sky, nel 2009, di trasmettere il film, decisamente poco gradito al partito berlusconiano). 4/10.

Sulla trama

Kurtz è un ventottenne nell'Italia berlusconiana che aspira ad entrare nella leggenda: vuole infatti assassinare il premier.

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